Periodico di informazione religiosa

Dodici anni con Papa Francesco

da | 13 Mar 2025 | Vita ecclesiale

In occasione del 12º anniversario dell’elezione di Papa Francesco, avvenuta il 13 marzo 2013 dopo le dimissioni di Benedetto XVI, riflettiamo su sette punti più significativi del suo pontificato che hanno influenzato profondamente la Chiesa cattolica e la società globale. Il suo pontificato si è svolto in un contesto di non facili tensioni interne tra progressisti e conservatori ed è per questo che non sono mancate analisi di segno diverso sulla sua valenza storica, sulla reale incidenza e sulle novità introdotte nella vita, al momento tormentata e incerta, della Chiesa. 

1. Riforma della Curia Romana e umiltà personale

Fin dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha intrapreso una riforma strutturale della Curia Romana per renderla più efficiente e trasparente. Ha istituito la Segreteria per l’Economia e il Consiglio per l’Economia, con l’obiettivo di armonizzare le politiche di controllo riguardo alla gestione economica della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Queste misure mirano a garantire una maggiore trasparenza finanziaria e a combattere la corruzione all’interno delle istituzioni vaticane. Inoltre Papa Francesco ha adottato uno stile di vita semplice e umile, rinunciando a molti simboli di potere e privilegi associati al papato. Questo approccio ha avvicinato la figura del pontefice alla gente comune, rendendo più accessibile il messaggio evangelico e promuovendo una Chiesa più vicina alle reali esigenze delle persone.

2. L’opzione preferenziale per i poveri

Papa Francesco ha costantemente sottolineato l’importanza di una Chiesa povera per i poveri, promuovendo iniziative a favore degli emarginati e denunciando le disuguaglianze sociali ed economiche. Ha richiamato l’attenzione sul dramma dei migranti e dei rifugiati, esortando all’accoglienza e alla solidarietà e tutto il pontificato di Francesco è stato caratterizzato da una costante attenzione alle “periferie esistenziali”, ovvero a tutte le situazioni di marginalità e sofferenza. Ha visitato carceri, ospedali e zone colpite da calamità, portando conforto e speranza a chi vive in condizioni difficili. Questo impegno è stato evidente durante i suoi viaggi apostolici nel mondo, dove ha espresso vicinanza alle popolazioni sofferenti e ha incoraggiato la riconciliazione e la pace. Ha intrapreso numerosi altri viaggi apostolici, come, in America Latina, visitando Brasile (2013), Ecuador, Bolivia, Paraguay, Cuba (2015), Messico (2016), Colombia (2017), Cile e Perù (2018). Tuttavia, il Papa ha evitato di visitare l’Argentina, sua terra natale, probabilmente per non essere coinvolto nelle divisioni ideologiche e politiche del paese. Sono scelte chee si radicano nella “teologia del popolo”, che Bergoglio ha sostenuto fortemente. Questo approccio, ereditato dalla V Conferenza Episcopale Latinoamericana di Aparecida (2007), sottolinea il ruolo del popolo nella missione della Chiesa e la necessità di combattere le “ingiustizie strutturali” della globalizzazione economica. La sua visione spinge la Chiesa ad essere “in uscita”, affiancando i poveri nella lotta per la giustizia sociale e per un’economia più equa​.

3. Sinodalità: il cuore del pontificato di Francesco

Se c’è un aspetto che caratterizza più di ogni altro il pontificato di Francesco, è il suo impegno per una Chiesa più sinodale. Già nei primi anni del suo ministero petrino, Papa Francesco ha promosso il modello della Chiesa “in uscita”, che si esprime attraverso il dialogo e la partecipazione di tutto il Popolo di Dio. Questo si è concretizzato nei Sinodi tematici (Famiglia, Giovani, Amazzonia), ma soprattutto nel Sinodo sulla Sinodalità, un processo avviato nel 2021 e conclusosi nel 2024.  La sinodalità è il cammino comune della Chiesa, in cui vescovi, sacerdoti, religiosi e laici ascoltano insieme lo Spirito Santo per discernere la volontà di Dio. Non è un semplice “parlare di più”, ma un modo di essere Chiesa che valorizza l’ascolto reciproco e la corresponsabilità. Francesco ha chiarito questa visione in numerosi discorsi, tra cui l’importante intervento del 17 ottobre 2015 per il 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi, in cui ha affermato: “Una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto, nella consapevolezza che ascoltare è più che sentire.”  Papa Francesco sta cercando di trasformare la cultura ecclesiale, passando da una Chiesa clericale e verticistica a una comunità più partecipativa e missionaria: il Sinodo sulla Sinodalità rappresenta dunque il culmine del pontificato di Francesco e potrebbe segnare il futuro della Chiesa per i decenni a venire.

4. Lotta agli abusi e protezione dei minori

Papa Francesco ha incontrato diverse vittime di abusi sessuali da parte di membri del clero durante i suoi viaggi apostolici e in diverse occasioni private. Questi incontri hanno avuto un forte impatto simbolico, dimostrando l’impegno del Papa verso le vittime e il desiderio di ascoltare il loro dolore. Ha così istituito la Commissione Pontificia per la Tutela dei Minori nel 2014; nel 2016, ha promulgato una riforma del diritto canonico, che ha reso più severi i procedimenti contro i sacerdoti accusati di abusi. Nel febbraio del 2019, Papa Francesco ha convocato un incontro internazionale sulla protezione dei minori, con i presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo, esperti di diritto canonico, psicologi e vittime di abusi. Un incontro mirato a sensibilizzare i leader della Chiesa su come affrontare i crimini di abuso, prevenire gli abusi futuri, e migliorare il trattamento delle vittime. Nello stesso anno ha visto la luce “Vos estis lux mundi”, una nuova legge canonica che stabilisce una serie di norme per combattere gli abusi sessuali da parte del clero, per cui ogni diocesi deve avere una procedura chiara per segnalare gli abusi su presone fragili e rispondere alle denunce.

5. La famiglia e la donna

Uno dei temi più dibattuti del pontificato di Francesco è stato il rinnovamento della pastorale familiare, con particolare attenzione alle situazioni di fragilità e alle sfide contemporanee. L’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia (2016), frutto del Sinodo sulla Famiglia (2014-2015), ha segnato un cambio di paradigma, promuovendo un approccio più pastorale e meno giuridico verso le famiglie in situazioni irregolari. Il Papa ha invitato a un discernimento caso per caso per quanto riguarda l’accesso ai sacramenti per i divorziati risposati, superando rigidità dottrinali e mettendo al centro la misericordia. Nella Patris Corde (2020), documento scritto in occasione dell’Anno di San Giuseppe, Francesco ha ribadito l’importanza della paternità e della maternità responsabile, incoraggiando le famiglie a essere luoghi di amore e di crescita umana e spirituale. Un’altra grande innovazione è stata l’attenzione ai nonni e agli anziani, che si è concretizzata nell’istituzione della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, celebrata ogni anno la quarta domenica di luglio.

Papa Francesco ha compiuto importanti passi avanti nell’inclusione delle donne in ruoli di leadership all’interno della Chiesa, come Suor Alessandra Smerilli, sottosegretaria del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; Suor Raffaella Petrini, promossa a presidente del Governatorato e della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano; Suor Simona Brambilla, prima segretaria e poi prefetta del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; Sr. Nathalie Becquart, nominata sotto-segretario del Sinodo dei Vescovi, diventando la prima donna con diritto di voto. 

Riforme che non sono state esenti da critiche, specialmente da parte di settori più conservatori della Chiesa, ma ha aperto nuovi spazi di accoglienza e integrazione per chi vive situazioni difficili. Inoltre, con il Motu Proprio Spiritus Domini (10 gennaio 2021), Papa Francesco ha permesso alle donne di leggere la Parola di Dio e svolgere il servizio liturgico all’altare (lettorato e accolitato). Sebbene questa decisione rappresenti un passo avanti, il diaconato femminile – la Commissione di studio sul diaconato femminile è ancora al lavoro

– resta un obiettivo lontano e osteggiato dai settori più conservatori della Chiesa​.

6. Dialogo interreligioso ed ecumenismo 

Francesco ha intensificato il dialogo con le altre religioni, in particolare con l’Islam, l’Ebraismo e le tradizioni orientali, per costruire ponti di comprensione e cooperazione. Ha svolto viaggi apostolici in paesi a maggioranza musulmana e ha partecipato a incontri interreligiosi per promuovere la pace e la riconciliazione. La sua visita in Iraq nel 2021 è stata storica, segnando la prima volta che un pontefice ha visitato il paese, e ha rappresentato un forte segnale di solidarietà verso le comunità cristiane perseguitate e un invito al dialogo interreligioso. Nella sua esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, papa Francesco dedica i paragrafi dal 244 al 246 al dialogo ecumenico e interreligioso, dove invita a un atteggiamento di apertura nella verità e nell’amore verso i credenti delle religioni non cristiane; nella “Laudato Si’ del 2015, il pontefice afferma che il dialogo ecumenico tra le Chiese cristiane deve essere arricchito dal cammino comune di difesa della casa comune; il 4 febbraio 2019, papa Francesco e il Grande Imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyib, hanno firmato il “Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune” ad Abu Dhabi; nell’enciclica “Fratelli Tutti”, firmata il 3 ottobre 2020, papa Francesco riflette sulla fraternità e sull’amicizia sociale come strumenti per costruire un mondo più giusto e pacifico tra le diverse religioni e culture e ribadisce che “l’unità dei cristiani non è un semplice compromesso, ma una ricerca della verità, un cammino comune che ci porta verso la realizzazione della fraternità universale”.

7. I Giubilei, un segno di misericordia e speranza

Il Giubileo è un anno di grazia, perdono e riconciliazione, un’occasione speciale per rinnovare la fede e la comunione tra i cristiani. Il Giubileo Straordinario della Misericordia (2015-2016), indetto da Papa Francesco, è senza dubbio uno dei momenti più significativi del suo pontificato. Questo giubileo ha avuto un focus particolare sulla misericordia di Dio, un tema che il Papa ha costantemente enfatizzato come il cuore dell’annuncio cristiano. Durante quest’anno speciale, le porte sante delle cattedrali e delle basiliche romane sono state aperte, invitando i fedeli a passare attraverso di esse come simbolo di purificazione e rinnovamento spirituale. Inoltre, Papa Francesco ha esteso l’invito al Giubileo a tutti i luoghi di culto del mondo, offrendo l’opportunità di ottenere l’indulgenza plenaria a chiunque si fosse impegnato in atti di carità, preghiera e penitenza. 

Inoltre, l’Anno Santo Ordinario del 2025 ha continuato a essere un’opportunità di grazia annuale per i cristiani, ma il pontificato di Papa Francesco ha portato un forte accento sulla necessità di vivere il giubileo come un’esperienza di misericordia reciproca e di solidarietà con il prossimo. Con la sua enfasi sulla misericordia, il perdono e la carità, Papa Francesco ha ridato nuovo slancio alla tradizione dei giubilei, facendo di essi non solo un’occasione di celebrazione liturgica, ma anche un cammino di rinnovamento personale e comunitario, per vivere la Chiesa come luogo di incontro, guarigione e speranza per tutti.

A dodici anni dalla sua elezione, Papa Francesco continua a imprimere un forte impulso alla Chiesa cattolica, dalla riforma della Curia alla promozione della sinodalità, passando per la giustizia sociale e la protezione dell’ambiente, il suo magistero ha ridefinito il ruolo della Chiesa nel mondo contemporaneo. 

Il suo pontificato ha enfatizzato l’attenzione per i poveri, la giustizia sociale e l’ecologia, ma ha incontrato forti resistenze interne e ostacoli nel realizzare le riforme strutturali. Il futuro della sua eredità dipenderà dalla capacità della Chiesa di portare avanti le trasformazioni avviate sotto la sua guida.

 

 

 

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