I Frati Minori Cappuccini di tutto il mondo sono riuniti – da lunedì 26 agosto alla prossima domenica 15 settembre – per la celebrazione del proprio LXXXV Capitolo Generale in Roma, presso il collegio internazionale San Lorenzo da Brindisi. Arappresentarli sono, secondo la Regola di san Francesco d’Assisi e le Costituzioni dell’Ordine, tutti i Ministri Provinciali, i Vice-Provinciali e i Custodi delle varie aree geografiche; in numero di 173.
Queste settimane di lavoro saranno caratterizzate da: confronto e dialogo sull’attuale vita dell’Ordine e sulle prospettive future;elezione del Ministro Generale e dei suoi Consiglieri; rilancio di una nuova progettualità, all’insegna della evangelizzazione e della missione.
La celebrazione eucaristica di apertura è stata presieduta dal vescovo mons. Paolo Martinelli, vicario apostolico dell’Arabia meridionale; egli è Frate Minore Cappuccino, già insegnante e preside dell’Istituto di Spiritualità presso la Pontificia Università Antonianum. Nella sua ricca omelia ha definito i frati – insieme all’intero popolo di Dio – «mendicanti dello Spirito santo», il quale crea – nella comunità credente – una «unità dinamica e missionaria», come ci ricorda la narrazione del libro degli Attidegli Apostoli. «L’unità è per la missione; per annunciare il Vangelo a tutti i popoli, nessuno escluso»: ha aggiunto il vescovo cappuccino; proseguendo ancora: «Lo Spirito ci dona di vivere l’unità dentro le differenze, di cui il corpo è composto». Lo Spirito ha un rapporto constante con il futuro della Chiesa; a partire dalla testimonianza di Gesù che incontriamo nel Vangelo, Martinelli commenta: «Lo Spirito apre all’inedito: Egli ci rende interlocutori della storia». «È lo Spirito che ci fa conoscere il mistero di Cristo, la verità tutta intera»: ha tuonato il vescovo lombardo; proseguendo: «La verità non è un concetto da dimostrare, ma la roccia su cui edificare; è il Dio affidabile». Questo stesso Spirito spinge ciascuno ad attraversare quello che papa Francesco ha definito “un cambiamento di epoca, piuttosto che un tempo di cambiamenti”.
Il vescovo cappuccino ha indicato all’Ordine «un nuovo cammino da compiere, un nuovo inizio; poiché la Terra Promessa sta davanti a noi e non indietro», nei rimpianti dei tempi d’oro del cristianesimo.
L’esperienza, unita alla freschezza dell’entusiasmo di Paolo Martinelli, ha dato l’incipit ai lavori capitolari; ci auguriamo che questi portino copiosi frutti di grazia all’intero Ordine e alla Chiesa di Dio.