Il dono dello Spirito
Papa Leone, prima della preghiera del Regina Coeli, domenica scorsa 25 maggio, ha sottolineato che tutti i doni che sono elargiti a ciascuno di noi sono il frutto dell’azione dello Spirito e della misericordia divina. Egli ne ha parlato – primieramente – in riferimento al proprio ministero petrino, affermando: «In tutto ciò a cui il Signore ci chiama, nel percorso di vita così come nel cammino di fede, ci sentiamo a volte inadeguati. Tuttavia, proprio il Vangelo di questa domenica (cfr Gv 14,23-29) ci dice che non dobbiamo guardare alle nostre forze, ma alla misericordia del Signore che ci ha scelti, certi che lo Spirito Santo ci guida e ci insegna ogni cosa». Ha aggiunto il Pontefice, confermando nella fede tutti i cristiani: «Gesù libera i discepoli da ogni angoscia e preoccupazione e può dire loro: “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore” (v. 27). Se rimaniamo nel suo amore, infatti, Lui stesso prende dimora in noi, la nostra vita diventa tempio di Dio e questo amore ci illumina, si fa spazio nel nostro modo di pensare e nelle nostre scelte, fino a espandersi anche verso gli altri e irradiare tutte le situazioni della nostra esistenza».
Il Vescovo di Roma ha proseguito nelle sue riflessioni, affermando: «Ecco, fratelli e sorelle, questo dimorare di Dio in noi è proprio il dono dello Spirito Santo, che ci prende per mano e ci fa sperimentare, anche nella vita quotidiana, la presenza e la vicinanza di Dio, rendendoci sua dimora.
È bello che, guardando alla nostra chiamata, alle realtà e alle persone che ci sono state affidate, agli impegni che portiamo avanti, al nostro servizio nella Chiesa, ciascuno di noi può dire con fiducia: anche se sono fragile, il Signore non si vergogna della mia umanità, anzi, viene a prendere dimora dentro di me. Egli mi accompagna col suo Spirito, mi illumina e mi rende strumento del suo amore per gli altri, per la società e per il mondo».
Le esortazioni finali di Leone XIV consegnano ai fedeli l’invito alla letizia, ma anche alla perseveranza nel cammino della conversione: «Carissimi, sul fondamento di questa promessa, camminiamo nella gioia della fede, per essere tempio santo del Signore. Impegniamoci a portare il suo amore ovunque, ricordandoci che ogni sorella e ogni fratello è dimora di Dio, e che la sua presenza si rivela specialmente nei piccoli, nei poveri e in coloro che soffrono, chiedendoci di essere cristiani attenti e compassionevoli».