Periodico di informazione religiosa

Il miracolo della tenerezza

da | 9 Mar 2025 | Teologia

Abbiamo tutti bisogno del «miracolo della tenerezza». Il cuore del messaggio che papa Francesco ha fatto pervenire alla Chiesa dal policlinico Gemelli spinge al dono incondizionato di sé.

La meditazione del Pontefice custodisce questo riferimento poiché oggi – Prima Domenica di Quaresima – viene celebrato il Giubileo dedicato al mondo del volontariato. La sua riflessione ne ha parlato in questi termini: «Nelle nostre società troppo asservite alle logiche del mercato, dove tutto rischia di essere soggetto al criterio dell’interesse e alla ricerca del profitto, il volontariato è profezia e segno di speranza, perché testimonia il primato della gratuità, della solidarietà e del servizio ai più bisognosi. A quanti si impegnano in questo campo esprimo la mia gratitudine: grazie per l’offerta del vostro tempo e delle vostre capacità; grazie per la vicinanza e la tenerezza con cui vi prendete cura degli altri, risvegliando in loro la speranza!».

In questo giorno – Pasqua della settimana – il pensiero del Vescovo di Roma si fa denso di ringraziamento, verso tutti coloro che lo stanno assistendo materialmente; come anche a vantaggio dei tanti che per lui stanno elevando preghiere a Dio: «Fratelli e sorelle, nel mio prolungato ricovero qui in Ospedale, anch’io sperimento la premura del servizio e la tenerezza della cura, in particolare da parte dei medici e degli operatori sanitari, che ringrazio di cuore. E mentre sono qui, penso a tante persone che in diversi modi stanno vicino agli ammalati e sono per loro un segno della presenza del Signore. […] Vorrei ringraziare tutti coloro che mi stanno mostrando la loro vicinanza nella preghiera: grazie di cuore a tutti! Prego anch’io per voi».

Siamo tutti – figlie e figli di Dio – custoditi dall’amore del Padre; da quello stesso sentimento che legava il Creatore e Gesù Cristo, e che ha permesso a quest’ultimo di affrontare la buona battaglia della fede e delle tentazioni (cfr. Lc 4,1-13), delle incomprensioni, del tradimento, del rinnegamento, della passione e della croce, della morte e del silenzio del sepolcro. A vantaggio della redenzione universale.

Ciascuno è radicato in quella speranza che non delude (cfr. Rm 5,5).

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