Periodico di informazione religiosa

Il Natale con Gregorio Magno. Battesimo del Signore

by | 7 Gen 2024 | Monasteria

Il Natale con Gregorio Magno. 7 gennaio. Battesimo del Signore

Abbiamo celebrato nei giorni scorsi la nascita di Cristo, l’abbiamo glorificato insieme con gli angeli e con i pastori, lo abbiamo tenuto fra le braccia insieme con Simeone e confessato con Anna. Ora però c’è un’altra azione, un altro mistero di Cristo: Cristo viene illuminato, cioè viene battezzato. L’unigenito Verbo di Dio è il Santo dei santi e non aveva bisogno del battesimo, né di ricevere il perdono dei peccati, che noi otteniamo grazie a lui. L’evangelista scrive che “il cielo si aprì“, come se prima fosse stato chiuso da lungo tempo. Un solo gregge ormai unisce i cieli e la terra e un solo pastore è per tutti. Lo Spirito è disceso come per un secondo inizio del genere umano innanzitutto su Cristo, e lui l’ha ricevuto non per sé, ma per noi, perché abbiamo in lui e da lui ogni ricchezza. Il cielo si aprì e la voce di Dio Padre si è fatta udire su Cristo al momento del santo battesimo, come avvolgesse ogni uomo sulla terra: “Questi è il figlio mio, l’amato“. L’unico desiderio di Dio è che noi possiamo ascoltare queste parole, tu sei l’amato, come se fossero dette a noi, con tutta la tenerezza e la forza di un Padre. Per l’uomo è stata data ogni parola ed istituito ogni mistero, perché diventi come lampada nel mondo, potenza vivificatrice per gli altri uomini. Ricevendo queste parole luminose, ci uniamo a una bella preghiera scritta da Rahner: “Cresci dentro di me, irradia sempre più in me, illuminami, luce eterna. Solo tu devi illuminarmi, solo tuo parlarmi. Tutto quello che altrimenti conosco e ho imparato, deve soltanto guidarmi a te“.

Fai scaturire le sorgenti nelle valli

Ad ogni lettore è evidente che Giovanni non soltanto ha predicato ma ha anche conferito un battesimo di conversione. Tuttavia non ha potuto dare un battesimo che rimettesse i peccati, perché la remissione dei peccati ci è concessa soltanto nel battesimo di Cristo. Per questo ha detto l’evangelista che «predicava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati» (Lc 3,3). Non potendo egli stesso dare il battesimo che avrebbe perdonato i peccati, annunziava colui che sarebbe venuto. Come la parola della sua predicazione era premonitrice della Parola del Padre fatta carne, così il suo battesimo… precedeva il battesimo del Signore, ombra della verità (Col 2,17). Questo medesimo Giovanni interrogato su chi egli fosse, rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1,23; Is 40,3). Il profeta Isaia l’aveva chiamato «voce» perché precedeva la Parola. Ciò che egli gridava, ci viene insegnato dopo: «Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri». Cosa fa colui che predica la fede retta e le opere buone, se non preparare la via nei cuori degli uditori per il Signore che viene? Allora la grazia onnipotente potrà penetrare in questi cuori, la luce della verità potrà illuminarli […]. San Luca aggiunge: «Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle siano abbassato». Cosa designano i burroni, se non gli umili, cosa designano i monti e i colli se non i superbi? Alla venuta del Redentore, secondo la sua parola: «Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato» (Lc 14,11). Mediante la fede al mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Gesù Cristo (1 Tm 2,5), coloro che credono in lui hanno ricevuto la pienezza della grazia, mentre coloro che rifiutano di credere sono stati umiliati nella loro superbia. Ogni burrone sarà riempito, perché i cuori umili, accogliendo la parola della santa dottrina, saranno colmi della grazia della virtù, secondo quanto sta scritto: «Fai scaturire le sorgenti nelle valli»

Dalle Omelie sui vangeli XX

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