Il Patriarca Bartolomeo riceve il Premio Templeton 2025, un riconoscimento alla guida spirituale e all’impegno ecologico
Il Patriarca ecumenico Bartolomeo, guida spirituale di 300 milioni di cristiani ortodossi, è stato insignito del Premio Templeton 2025, uno dei riconoscimenti individuali più prestigiosi al mondo, per il suo straordinario contributo nel promuovere un dialogo tra scienza e spiritualità attorno alla tutela del creato.
Nel ricevere questo onore, Bartolomeo si unisce a personalità del calibro di Desmond Tutu e Jane Goodall, già premiati per il loro impatto duraturo sull’umanità. Da oltre trent’anni, il Patriarca ha delineato una visione etica e teologica che afferma la responsabilità dell’essere umano nei confronti della Terra, esortando le comunità religiose a considerare la cura dell’ambiente come un dovere sacro.
Heather Templeton Dill, presidente della John Templeton Foundation, ha affermato:
“Bartolomeo è stato scelto per aver posto la salvaguardia dell’ambiente al centro del suo ministero spirituale. Il suo lavoro mostra come la scienza possa essere alleata della fede nell’approfondire la nostra comprensione del ruolo e dello scopo dell’umanità nel mondo.”
Una voce spirituale per la Terra
Fin dall’inizio del suo patriarcato nel 1991, Bartolomeo ha fatto dell’ecologia una missione religiosa, promuovendo un ambientalismo ispirato alla fede. Ha definito il degrado ambientale come un “peccato ecologico”, portando questo concetto nelle riflessioni morali di chiese e società civili. Questo approccio ha influenzato anche documenti storici come l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco.
Nel corso degli anni, il Patriarca ha riunito scienziati, leader religiosi e politici per affrontare insieme le sfide ambientali. I suoi sforzi hanno avuto un forte impatto ecumenico e interreligioso: cristiani, ebrei, musulmani e laici hanno trovato nel suo messaggio una piattaforma comune per la protezione del pianeta.
In un’intervista per il Premio Templeton, Bartolomeo ha ribadito:
“Non siamo proprietari del pianeta, ma custodi. L’ecologia è prima di tutto una questione spirituale, perché la creazione è un dono di Dio che va rispettato e non sfruttato.”
Ha anche sottolineato l’importanza della collaborazione tra discipline e figure diverse:
“Scienziati, teologi, attivisti, giornalisti: ognuno contribuisce a questo ideale comune. Solo unendo le forze possiamo davvero servire il nostro ecos, la nostra casa comune.”
Un’eredità di impegno globale
Nato nel 1940 sull’isola di Imbros, oggi Gökçeada (Turchia), Bartolomeo è stato ordinato sacerdote nel 1969 e ha ricoperto ruoli di rilievo prima di essere eletto Patriarca ecumenico. Considerato il primus inter pares tra i capi delle chiese ortodosse, ha usato la sua posizione per dare visibilità alle tematiche ambientali a livello internazionale.
Già nel primo mese dopo la sua elezione, organizzò un evento a Creta in collaborazione con il WWF e il principe Filippo, per sensibilizzare i leader ortodossi sull’ambiente. Negli anni successivi ha fondato l’organizzazione Religion, Science and the Environment, e ha promosso otto simposi internazionali e cinque Halki Summits per favorire il dialogo tra scienza e fede.
Nel 1997, definì pubblicamente l’inquinamento e la distruzione dell’ambiente come peccati, segnando una svolta nella pastorale ecologica. Secondo Bartolomeo, il cambiamento climatico non si risolve solo con leggi e tecnologie, ma richiede una metanoia: una conversione spirituale e personale, capace di contrastare l’avidità e l’indifferenza.
Ha inoltre collaborato con altri leader religiosi: nel 2021 ha firmato un appello congiunto con Papa Francesco e l’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, invitando i fedeli a pregare e agire per la salvaguardia del creato.
Riconoscimenti e impatto globale
L’impegno del Patriarca è stato ampiamente riconosciuto. Tra i molti onori ricevuti figurano la Medaglia d’Oro del Congresso degli Stati Uniti (1997), il premio Champions of the Earth dell’ONU (2004), e il titolo di una delle 100 persone più influenti al mondo secondo Time (2008). Le sue idee sono state pubblicate da prestigiose istituzioni accademiche come l’Università di Notre Dame, che nel 2023 ha edito una raccolta di sue dichiarazioni su clima e dialogo interreligioso.
Il Premio Templeton, istituito nel 1972, è conferito a personalità che contribuiscono in modo straordinario all’approfondimento delle grandi domande sull’universo e il significato della vita, unendo scienza e spiritualità. Attualmente pari a 1,1 milioni di sterline, il premio supera per valore il Nobel. Tra i precedenti vincitori si annoverano Madre Teresa, il Dalai Lama, Frank Wilczek, e l’arcivescovo Tutu.
Con la sua visione spirituale e il suo impegno concreto, Bartolomeo si inserisce pienamente in questa illustre tradizione. Il suo esempio continua a ispirare credenti e non credenti nella costruzione di un futuro più giusto, sostenibile e solidale.