“Io non sono carne” (#Iononsonocarne) è l’hashtag lanciato sui social in difesa della ragazza stuprata a Palermo da sette individui poco più che maggiorenni. Sette individui si sono avventati a turno su una ragazza, con premeditazione. Dopo aver preso accordi con un barista per farla ubriacare per bene, l’hanno condotta barcollante in un luogo appartato, mentre lei chiedeva aiuto ai passanti, (che l’hanno ignorata), l’hanno filmata, l’hanno presa a calci e pugni in 7 e a turno l’hanno stuprata in 7 finché fiaccata dai dolori si è accasciata a terra implorando per un’ambulanza.
I media hanno riportato i messaggi che questi individui si sono scambiati dopo l’accaduto. Non mostravano alcun tipo di rimorso, di consapevolezza, empatia, il nulla. Hanno mandato il video agli amici belli gagliardi dicendo che si sentivano come in un porno. Uno si sentiva leggermente “schifiato” “ma che doveva fare?” – “la carne è carne”. Non si sono mossi a compassione neanche quando accasciata a terra si toccava il ventre e supplicava per un’ambulanza.
In tv i vari talk show invitano personaggi discutibili a dare opinioni discutibili su cui non hanno la minima competenza, ma la cosa più grave è che alcuni hanno addirittura colpevolizzato la vittima, ignorando il concetto che una donna ha tutto il diritto di ubriacarsi quanto vuole, senza che qualcuno si permetta di abusare di lei. Mai, in nessuna circostanza, con nessuna attenuante.
Da giorni si cerca un colpevole putativo di questa violenza inaudita, da giorni si punta il dito sulla pornografia, sulla scuola, sulla famiglia, sulla società, sulla mancanza di certezza nella pena, sulla perdita di valori, sulla disoccupazione. Ma io mi domando, tutta questa rabbia che porta a picchiare, violentare e umiliare da dove nasce? Può essere che le donne che finalmente vivono come vogliono, raggiungono obiettivi a loro finora preclusi, indipendenti forti e fiere diano fastidio a un certo tipo di uomo?
Quell’uomo che è cresciuto come un principino, allevato per diventare re ed essere servito e riverito, osannato per essere nato col pene, sente la sua mascolinità e il suo potere spodestato da una donna?
Forse siamo entrati in guerra senza rendercene conto. Forse questi uomini vogliono riequilibrare il potere e riprendersi quello che era loro per diritto di nascita?
Notizia di qualche mese fa anche quella di una donna che in Francia è stata stuprata da 83 uomini con la complicità del marito. Lui prendeva appuntamento online con degli sconosciuti che faceva andare a casa sua, dopo aver sedato per bene la moglie, li riprendeva mentre abusavano di lei. Le registrazioni trovate dalla polizia sono più di 100, (solo 83 ad oggi sono stati rintracciati ed arrestati), cento uomini a cui è sembrato normale fare una cosa del genere. Alcuni non si sono neanche resi conto di aver commesso uno stupro perché sostengono di aver avuto il permesso del marito. Non gli è venuto minimamente il dubbio.
Così come i passanti di Palermo vedendo una ragazza in difficoltà, “una gatta con sopra 7 cani” tanto per citare uno degli stupratori, non abbiano avuto un guizzo di attenzione per chiederle se avesse bisogno di aiuto. Sarebbe bastato poco….
In Danimarca a scuola si studia una materia più importante dell’italiano, della matematica e delle scienze: l’empatia. Non ho idea di come si faccia a insegnare l’empatia, a me sembra una cosa innata, io se non riesco a salvare una coccinella che è volata in piscina, poi ci ripenso tutto il giorno. Ma mi pare questo uno spunto per portare sui banchi di scuola quello che le famiglie non riescono a fare: educazione al consenso, educazione all’empatia, educazione civica e in ultimo, ma non meno importante, educazione sessuale.
Un’altra cosa che possiamo fare, nel nostro piccolo è iniziare a guardarci intorno, invece di far giocare i nostri figli con le meduse e con i granchietti nei secchielli, facciamogliela notare anche a loro quella coccinella in difficoltà, un giorno quella coccinella potrà essere un’amica, una sorella, una figlia, una nipote o un’estranea per strada trascinata da 7 deplorevoli individui.