«Oggi, Solennità di Tutti i Santi, nel Vangelo (cfr Mt 5,1-12) Gesù proclama la carta d’identità del cristiano. E qual è la carta d’identità del cristiano? Le Beatitudini»: papa Francesco riflette – in questo giorno di festa, solennità di Tutti i Santi – sulla Parola divina; come anche sulla universale vocazione alla santità.
Il Pontefice individua, nella liturgia odierna, due atteggiamenti: il dono (da parte di Dio) e la risposta (data dalla persona umana); e li sottopone alla riflessione di tutti i cristiani, affermando: «È dono di Dio, perché, come dice San Paolo, è Lui che santifica (cfr 1 Cor 6,11). E per questo è prima di tutto al Signore che noi chiediamo di farci santi, di rendere il nostro cuore simile al suo (cfr Lett. enc. Dilexit nos, 168). Con la sua grazia Lui ci guarisce e ci libera da tutto ciò che ci impedisce di amare come Lui ci ama (cfr Gv 13,34), così che in noi, come diceva il Beato Carlo Acutis, ci sia sempre “meno io per lasciare spazio a Dio”. E questo ci porta al secondo punto: la nostra risposta. Il Padre dei cieli, infatti, ci offre la sua santità, ma non ce la impone. La semina in noi, ce ne fa sentire il gusto e vedere la bellezza, ma poi aspetta la nostra risposta. Lascia a noi la libertà di seguire le sue buone ispirazioni, di lasciarci coinvolgere dai suoi progetti, di fare nostri i suoi sentimenti (cfr Dilexit nos, 179), mettendoci, come Lui ci ha insegnato, al servizio degli altri, con una carità sempre più universale, aperta e rivolta a tutti, al mondo intero».
Il Vescovo di Roma mette in evidenza tutta la bellezza e la bontà che sono realmente presenti tra i figli di Dio e non fanno rumore: «Fratelli e sorelle, quanta santità nascosta c’è nella Chiesa! Riconosciamo tanti fratelli e sorelle plasmati dalle Beatitudini: poveri, miti, misericordiosi, affamati e assetati di giustizia, operatori di pace. Sono persone “piene di Dio”, incapaci di restare indifferenti ai bisogni del prossimo; sono testimoni di cammini luminosi, possibili anche per noi». Nello stesso tempo, invita ciascuno a interrogarsi: «Domandiamoci adesso: io chiedo a Dio, nella preghiera, il dono di una vita santa? Mi lascio guidare dai buoni impulsi che il suo Spirito suscita in me? E mi impegno in prima persona a praticare le Beatitudini del Vangelo, negli ambienti in cui vivo?».