La compassione di Gesù – per «il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco» (Mc 10,46) – è il sentimento che la pericope evangelica odierna ci presenta: “Il cieco all’uscita di Gerico” (Mc 10,46-52); ed è ciò che papa Francesco ha sottolineato – in questa XXX Domenica del Tempo Ordinario – durante la consueta preghiera dell’Angelus.
Tutti coloro che udivano le urla del cieco Bartimeo rimanevano sordi alla sua implorazione; «Gesù però lo sente e lo vede. Si mette a sua disposizione e gli chiede: “Cosa vuoi che io faccia per te?” (v. 51)»: ci fa notare il Pontefice. Il Vescovo di Roma prosegue, affermando: «“Cosa vuoi che io faccia per te?”. Questa domanda, davanti a una persona cieca, sembra una provocazione e invece è una prova. Gesù sta chiedendo a Bartimeo chi cerca davvero, e per quale motivo. Chi è per te il “Figlio di Davide”? E così il Signore inizia ad aprire gli occhi del cieco. Consideriamo tre aspetti di questo incontro, che diventa dialogo: il grido, la fede, il cammino. Anzitutto il grido di Bartimeo, che non è solo una richiesta di aiuto. È un’affermazione di se stesso. Il cieco sta dicendo: “Io esisto, guardatemi. Io non ci vedo, Gesù. Tu mi vedi?”. Sì, Gesù vede l’uomo mendicante, e lo ascolta, con gli orecchi del corpo e con quelli del cuore. Pensiamo a noi, quando per la strada incrociamo qualche mendicante: quante volte guardiamo da un’altra parte, quante volte lo ignoriamo, come se lui non esistesse. E noi sentiamo il grido dei mendicanti? Secondo punto: la fede. Gesù cosa dice? “Va’, la tua fede ti ha salvato” (v. 52). Bartimeo vede perché crede; Cristo è la luce dei suoi occhi. Il Signore osserva come Bartimeo guarda a Lui. Come guardo io un mendicante? Lo ignoro? Lo guardo come Gesù? Sono capace di capire le sue domande, il suo grido di aiuto? Quando tu dai l’elemosina, guardi negli occhi il mendicante? Gli tocchi la mano per sentire la sua carne?
Infine, il cammino: Bartimeo, risanato, “seguiva Gesù lungo la strada” (v. 52)».
Francesco – a conclusione delle proprie riflessioni – ci lancia delle salutari “pro-vocazioni” evangeliche: «ognuno di noi è Bartimeo, cieco dentro, che segue Gesù una volta che si è avvicinato a Lui. Quando tu ti avvicini a un povero e ti fai sentire vicino, è Gesù che si avvicina a te nella persona di quel povero. Per favore, non facciamo confusione: l’elemosina non è beneficenza. Quello che riceve più grazia dall’elemosina è colui che la dà, perché si fa guardare dagli occhi del Signore».