La freschezza della gioventù e la forza di Dio – se si uniscono – rendono tutto possibile. È questa la convinzione che papa Francesco esprime all’interno della Christus vivit, Esortazione Apostolica dedicata ai giovani e all’intero popolo di Dio. Essa è stata firmata il 25 marzo 2019.
Il documento si apre con l’accorata acclamazione rivolta ai giovani: “Cristo vive e ti vuole vivo”; «Lui è in te, Lui è con te e non se ne va mai. Per quanto tu ti possa allontanare, accanto a te c’è il Risorto, che ti chiama e ti aspetta per ricominciare. Quando ti senti vecchio per la tristezza, i rancori, le paure, i dubbi o i fallimenti, Lui sarà lì per ridarti la forza e la speranza» (Christus vivit 2). Il Papa ha pensato a queste pagine per incoraggiare «a crescere nella santità e nell’impegno per la propria vocazione» e «per il discernimento ecclesiale» (Christus vivit 3).
Il primo capitolo presenta figure ed esperienze giovanili dell’Antico e del Nuovo Testamento: Giuseppe, Gedeone, Samuele, Davide, Salomone, la ragazza ebrea Rut; i giovani citati nelle parabole di Gesù. Ciascuno può essere assunto a modello di fede, di fiducia, di consegna di sé al Creatore e agli altri.
Il capitolo seguente parla della giovinezza di Gesù come di quella fase preparatoria per la sua missione salvifica; Egli «in quel periodo stava approfondendo il suo rapporto con il Padre e con gli altri» (Christus vivit 26), al fine di combattere l’isolamento giovanile e incrementare «l’incontro con gli altri, il servizio generoso, la missione» (Christus vivit 30). Il desiderio del Papa vale per tutti i cristiani; egli scrive: «Vicino a Lui possiamo bere dalla vera sorgente, che mantiene vivi i nostri sogni, i nostri progetti, i nostri grandi ideali, e che ci lancia nell’annuncio della vita che vale la pena vivere» (Christus vivit 32). Leggiamo ancora: «Il Signore ci chiama ad accendere stelle nella notte di altri giovani; ci invita a guardare i veri astri, quei segni così diversificati che Egli ci dà perché non rimaniamo fermi, ma imitiamo il seminatore che osservava le stelle per poter arare il campo. Dio accende stelle per noi affinché possiamo continuare a camminare» (Christus vivit 33).
La comunità ecclesiale sognata da Francesco è quella che si lascia rinnovare: «Chiediamo al Signore che liberi la Chiesa da coloro che vogliono invecchiarla, fissarla sul passato, frenarla, renderla immobile. Chiediamo anche che la liberi da un’altra tentazione: credere che è giovane perché cede a tutto ciò che il mondo le offre, credere che si rinnova perché nasconde il suo messaggio e si mimetizza con gli altri. No. È giovane quando è sé stessa, quando riceve la forza sempre nuova della Parola di Dio, dell’Eucaristia, della presenza di Cristo e della forza del suo Spirito ogni giorno. È giovane quando è capace di ritornare continuamente alla sua fonte» (Christus vivit 35). Continua il Papa: «Dobbiamo avere il coraggio di essere diversi, di mostrare altri sogni che questo mondo non offre, di testimoniare la bellezza della generosità, del servizio, della purezza, della fortezza, del perdono, della fedeltà alla propria vocazione, della preghiera, della lotta per la giustizia e il bene comune, dell’amore per i poveri, dell’amicizia sociale» (Christus vivit 36).
Alcune espressioni-chiave emergono dai primissimi numeri dell’Esortazione: intercettare adeguatamente la sensibilità dei giovani; custodire quella capacità di esercitare una critica leale e fraterna; coltivare una maggiore reciprocità; recuperare l’umiltà e l’ascolto.
Il terzo capitolo della Christus vivit tratta delle attuali domande che emergono nel mondo giovanile: l’invito è a rimanere nell’empatia, a evitare risposte preconfezionate e ricette pronte (cfr. Christus vivit 65).
Cosa succede ai giovani oggi? Si chiede il Papa. In tante parti del mondo, essi subiscono violenze per le problematiche socio-politiche o per la fede professata; altri «sono ideologizzati, strumentalizzati e usati come carne da macello o come forza d’urto per distruggere, intimidire o ridicolizzare altri. E la cosa peggiore è che molti si trasformano in soggetti individualisti, nemici e diffidenti verso tutti, e diventano così facile preda di proposte disumanizzanti e dei piani distruttivi elaborati da gruppi politici o poteri economici» (Christus vivit 73). In tutti gli scenari – ci ricorda Francesco – Gesù è presente: dove c’è la croce, Egli offre amicizia, sollievo e la sua compagnia salvifica (cfr. Christus vivit 83).
Il Pontefice invita – dunque – ad apprezzare la giovinezza, benedizione per la Chiesa e per il mondo; tempo di sogni e di scelte. Nello stesso tempo, chiede di tutti di rinnovare l’amicizia con Gesù; creare percorsi di fraternità, augurando a ogni giovane: «Che tu possa vivere sempre più quella “estasi” che consiste nell’uscire da te stesso per cercare il bene degli altri, fino a dare la vita» (Christus vivit 163); alimentare l’impegno sociale. «Misericordia, creatività e speranza fanno crescere la vita» (Christus vivit 173), ribadisce il Papa; e aggiunge che il Signore «vuole voi, giovani, come suoi strumenti per irradiare luce e speranza, perché vuole contare sul vostro coraggio, sulla vostra freschezza e sul vostro entusiasmo» (Christus vivit 177). Il desiderio di Francesco è quello di incontrare giovani con radici – cristiane e umane – salde (cfr. Christus vivit cap. sesto).
Il suo auspicio, per la Chiesa intera, è quello di ripensare la pastorale; al fine di renderla maggiormente flessibile e sinodale, e per offrire ai giovani una casa, dei legami, delle relazioni forti. Una sottolineatura di Francesco è per la custodia delle istituzioni educative (cfr. Christus vivit 221-223), veicolo di una promozione umana integrale.
Il penultimo capitolo dell’Esortazione è dedicato alla vocazione, quello stupendo progetto divino per ogni persona umana (cfr. Christus vivit 248). Vocazione – esplicita Francesco – è: amore, famiglia, lavoro, speciale consacrazione.
La conclusione del documento guarda al discernimento, per cogliere la sapienza divina e per «intravedere il mistero del progetto unico e irripetibile che Dio ha per ciascuno» (Christus vivit 280). L’ascolto e l’accompagnamento rimangono i canali preferenziali per un buon cammino di crescita dei giovani.
L’esortazione Christus vivit fu firmata dal Papa presso la Santa Casa di Loreto: la Madre di Dio, che è stata casa e via, custodisca il cammino di ogni giovane e lo orienti alla luce e alla vita.