Periodico di informazione religiosa

L’abbandono fiducioso di Gesù. L’Angelus di papa Francesco

da | 13 Apr 2025 | Teologia

«Indifeso e umiliato, l’abbiamo visto camminare verso la croce con i sentimenti e il cuore di un bambino aggrappato al collo del suo papà, fragile nella carne, ma forte nell’abbandono fiducioso, fino ad addormentarsi, nella morte, tra le sue braccia»; la riflessione, preparata da papa Francesco per la preghiera dell’Angelus di questa Domenica delle Palme e della Passione del Signore, ci fa entrare nella Settimana Santa e nella Pasqua di morte e di risurrezione del Signore.

Prosegue il Pontefice: «Sono sentimenti che la liturgia ci chiama a contemplare e a fare nostri. Tutti abbiamo dolori, fisici o morali, e la fede ci aiuta a non cedere alla disperazione, non chiuderci nell’amarezza, ma ad affrontarli sentendoci avvolti, come Gesù, dall’abbraccio provvidente e misericordioso del Padre».

La liturgia odierna ci ha invitati a meditare sullo smisurato amore che Dio nutre verso tutti i suoi figli; sentimenti di misericordia, tenerezza, carità, compassione che Lo hanno spinto a portare a compimento il disegno universale di salvezza, nella Persona e nella missione del Figlio dell’uomo. La Parola si apriva con la profezia di Isaia, il quale rivela gli atteggiamenti utilizzati da Dio, a vantaggio del suo popolo, nel segno dell’umiltà e della spogliazione: «Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso» (Is 50,5-7); il racconto lucano della Passione del Signore (22,14-23,56) ci apre alla gratuità assoluta della vita eterna, donata – in sovrabbondanza – a tutti i figli e le figlie di Dio.

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