«Gesù rivela il cuore di Dio: sempre misericordioso verso tutti; guarisce le nostre ferite perché possiamo amarci come fratelli»; la Chiesa universale – in questa IV Domenica di Quaresima – medita sulle riflessioni che papa Francesco ha consegnato per la formazione di tutti i cristiani, nel testo preparato per la preghiera dell’Angelus.
Il Vescovo di Roma ci invita a meditare sulle dinamiche evangeliche odierne: «Nel Vangelo di oggi (Lc 15,1-3.11-32) Gesù si accorge che i farisei, invece di essere contenti perché i peccatori si avvicinano a Lui, si scandalizzano e mormorano alle sue spalle. Allora Gesù racconta loro di un padre che ha due figli: uno se ne va di casa ma poi, finito in miseria, ritorna e viene accolto con gioia; l’altro, il figlio “obbediente”, sdegnato col padre non vuole entrare alla festa»; e incoraggia nella perseveranza del cammino quaresimale: «Carissimi, viviamo questa Quaresima, tanto più nel Giubileo, come tempo di guarigione. Anch’io la sto sperimentando così, nell’animo e nel corpo. Perciò ringrazio di cuore tutti coloro che, a immagine del Salvatore, sono per il prossimo strumenti di guarigione con la loro parola e con la loro scienza, con l’affetto e con la preghiera. La fragilità e la malattia sono esperienze che ci accomunano tutti; a maggior ragione, però, siamo fratelli nella salvezza che Cristo ci ha donato».