“L’Abruzzo ad Assisi. Una fiamma d’amore per san Francesco”: è il titolo che la comunità ecclesiale abruzzese ha scelto, ormai da mesi, per preparare gli eventi dei giorni 3 e 4 ottobre, nei quali la Regione sarà protagonista nella cittadina umbra, dovendo offrire l’olio che alimenta la lampada votiva che arde – ormai dal 1939 – costantemente presso la tomba del Santo in Assisi.
Questa mattina, alle ore 11, presso la basilica di Santa Maria di Collemaggio, si è tenuta una conferenza stampa che ha illustrato il programma delle celebrazioni religiose e civili. Erano presenti: l’arcivescovo metropolita di L’Aquila, mons. Antonio D’Angelo; il vescovo di Sulmona-Valva, mons. Michele Fusco; il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; il sindaco di Assisi, Valter Stoppini; il sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, il Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, il Custode della Porziuncola, fra Massimo Travascio; i membri della commissione che si sta occupando dei preparativi.
A introdurre i lavori è stato don Claudio Tracanna, responsabile dell’Ufficio Comunicazioni della Conferenza Episcopale Abruzzo-Molise e dell’arcidiocesi di L’Aquila, il quale ha presentato la cartellina che è stata distribuita ai giornalisti presenti, contenente il materiale e le informazioni per le giornate di ottobre; don Claudio ha anche, brevemente, illustrato il significato del logo adottato dalle Chiese abruzzesi per l’evento assisano: un ramoscello d’ulivo, simbolo dell’olio prodotto in Regione; una fiamma, in riferimento alla luce che arde sulla tomba di san Francesco; la piccola immagine della Regione Abruzzo, poggiata su un’oliva verdeggiante; sullo sfondo, il grande rosone centrale della basilica di Collemaggio.
È, poi, intervenuto l’arcivescovo di L’aquila, il quale, nel saluto rivolto ai giornalisti presenti, ha evidenziato il forte legame del Giubileo in corso con il perdono della Porziuncola; e, dunque, la comunione tra le due città di Assisi e di L’Aquila. Egli ha ricordato il numero 5 della bolla Spes non confundit, nel quale papa Francesco richiamava la Perdonanza celestiniana. Ha, inoltre, affermato: «Il tema centrale lasciato da Gesù è la misericordia; preziosa eredità della Porziuncola e di Collemaggio»; aggiungendo: «accogliamo, con gioia, lo spirito di speranza e di luce che vengono dalla misericordia di Dio».
L’intervento di monsignor Fusco – delegato dei vescovi della Conferenza Abruzzese per l’evento di Assisi – ha voluto riprendere il Messaggio indirizzato dai vescovi di Abruzzo alle comunità ecclesiali presenti sul territorio, affermando: «Esiste un profondo e simbolico legame tra l’Abruzzo e Assisi, segno ardente di gratitudine e di incrollabile speranza. È un grido di pace per la riconciliazione e la fraternità universale». Il vescovo Michele ha aggiunto anche: «Vogliamo attingere dalla spiritualità francescana i valori centrali della semplicità, della minorità, e l’amore per i piccoli. Le parrocchie e i comuni possono – insieme – costruire una società più giusta e solidale; e costituire un cammino di speranza, attingendo alla immensa e spirituale eredità di san Celestino V».
L’intervento del Presidente Marsilio ha ricordato che l’Abruzzo può vantare i natali del primo biografo di Francesco, Tommaso da Celano; e ha messo in evidenza gli importanti “cammini francescani” che attraversano le strade della regione, un richiamo forte alla «santa povertà e umiltà di Francesco, carismi e forza spirituale. Per noi è davvero un onore e un privilegio partecipare all’evento dell’offerta dell’olio».
Il sindaco Biondi, anche rappresentante dell’ANCI Abruzzo, ha offerto un caro saluto alle delegazioni presenti; mettendo in evidenza il desiderio di «rinnovare il dono che papa Francesco ha fatto alla comunità e alla Chiesa aquilana; e questo avviene nella cornice del Giubileo, come un coronamento». Egli ha ricordato che L’Aquila si sta preparando a diventare la Capitale Italiana della Cultura e l’olio «rappresenta un frutto privilegiato e la forza delle donne e degli uomini dell’Abruzzo. Il simbolo del fuoco ci ricorda la fiaccola che ogni anno viene accesa il 16 agosto e si fa pellegrina fino ai giorni della Perdonanza». Il pensiero finale di Biondi è affinché tutti i cittadini, donne e uomini, e le istituzioni «possano ritrovarsi numerosi nell’abbraccio con la città di Assisi».
Il sindaco di Assisi ha manifestato la gioia e il desiderio di «attendere con grande gioia i pellegrini abruzzesi; con l’auspicio che possano crescere i valori universali di pace, fratellanza, dialogo, speranza».
Don Antonio Borgo ha portato i saluti del vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, ricordando l’evento del 1939, quando san Francesco venne proclamato Patrono d’Italia insieme a santa Caterina da Siena. Ha affermato, in conclusione del suo intervento: «Il vescovo è felicissimo di accogliere tutti i pellegrini».
Fra Massimo Travascio, Custode della Porziuncola, ha ricordato gli importanti eventi francescani che si stanno celebrando in questi ottavi centenari: il Presepe di Greccio, la stigmatizzazione di La Verna, la composizione del Cantico di frate Sole, la Pasqua di Francesco. Ha anche ricordato la importante presenza francescana in terra d’Abruzzo e auspicato di «camminare insieme, senza lasciare indietro nessuno»; sottolineando l’urgenza di essere tutti fratelli, con un cuore riconciliato e un autentico rinnovamento nella speranza.
Fra Marco Moroni, Custode del Sacro Convento, ha evidenziato «l’attesa, la disponibilità e la gioia» della comunità ecclesiale di Assisi in vista dell’arrivo dei pellegrini abruzzesi; e ha consegnato ai presenti una frase centrale del Cantico di frate Sole, quella che recita: “Beati quelli che perdonano per lo tuo nome”, ricordando i tanti e attuali massacri di persone in ogni parte del mondo. Ha esclamato: «Francesco ci insegni il perdono. La lampada che arde presso il corpo di Francesco è la lampada di tutti i Comuni d’Italia; dunque, ogni cittadino si sente rappresentato».




