Periodico di informazione religiosa

L’Avvento con Gregorio Magno. Giovedì della II settimana d’Avvento

by | 14 Dic 2023 | Monasteria

L’Avvento con Gregorio Magno. 14 dicembre 2023, secondo giovedì di Avvento.

Gesù tesse il più alto elogio sul conto di Giovanni Battista: è il più grande tra tutti i nati da donna ed il vertice della storia di fede Israele, spartiacque tra aspettativa e compimento. E nell’odierna ricorrenza di San Giovanni della Croce, non possiamo non sottolineare i legami spirituali tra il riformatore del Carmelo e il precursore del Messia. Oltre allo stesso nome, condividevano il medesimo rigore ascetico: “Per giungere ad essere tutto, non voler essere niente” diceva Giovanni della Croce. Rigore non fine a se stesso, ma destinata all’incontro mistico col Cristo: “Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo“, diceva di sé il Battista, mentre tutte le poesie e gli insegnamenti di Giovanni della Croce sono incentrate sul matrimonio spirituale e l’incontrarsi appassionato dell’amata col suo Sposo, il Verbo di Dio. Infine, come il Battista fu messo in prigione, anche Giovanni della Croce avrebbe passato nove mesi nel carcere conventuale di Toledo, entrambi pagando con la vita la coerenza e l’integrità della propria testimonianza di vita. Tutto nasceva dal fervore e dalla forza della loro carità, frutto ed effetto della preghiera e della contemplazione perfetta. Eppure, se accogliamo l’amore di Cristo nella nostra vita, fossimo anche i più piccoli e ultimi tra gli uomini, saremmo nel suo regno più grandi di Giovanni Battista!

Lo stesso messaggio in tempi diversi

Quanto sono diversi i tempi in cui apparvero Abele, Isaia e Giovanni! Essi erano distinti nel tempo, ma non nella predica-zione. Abele, che prefigurava la passione del nostro Redentore, offrì in sacrificio l’agnello, della cui passione Isaia dice: “Era come agnello muto di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca“‘ (Is 53,7); del quale Giovanni, a sua volta, dice: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo” (Gv 1,29). Ecco, inviati in tempi diversi, erano tuttavia concordi nel pensiero circa l’innocenza del nostro Redentore. Colui che Giovanni con la sua parola indicò e Isaia predisse, era quel medesimo agnello che Abele raffigurò tenendolo nelle mani … In tempi diversi sono apparsi in questo mondo David, Isaia e Paolo; tuttavia nessuno di essi aveva un pensiero diverso da quello degli altri, poiché, pur non conoscendosi personalmente, avevano appreso la medesima verità dall’unica rivelazione divina.

Dal Commento morale a Giobbe XXIX, 69-70

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