Libres: un viaggio nell’intimo dell’uomo. Il nuovo documentario sulla vita contemplativa di Bosco Films e Variopinto Producciones è uscito in Spagna alla fine di aprile e ha già commosso e riempito le sale cinematografiche iberiche; visto il successo, sarà distribuito anche negli Stati Uniti e America Latina. Il film entra silenziosamente nella vita di dodici monasteri spagnoli per affrontare le domande più profonde dell’uomo con un unico obiettivo: ascoltarle. Cosa spinge un uomo o una donna di oggi a lasciare il mondo, la carriera, gli affetti, insomma tutta la loro vita per vivere nel silenzio in un luogo chiuso al mondo? La risposta è semplice e provocatoria: liberi, come annunciato dal titolo, Libres. I monasteri sono luoghi di vera libertà.
Un progetto cinematografico eccezionale ed ancora più eccezionale è il fatto che i religiosi che vi abitano abbiano aperto il loro cuore a una troupe cinematografica. Tra i pochi precedenti, il pluripremiato documentario Il Grande Silenzio di Philip Gröning. Il regista, dopo sedici anni di attesa, ha ricevuto il permesso dall’Ordine dei Certosini di per iniziare le riprese. Contando che la post-produzione è durata cinque anni, in totale il film ha richiesto ventuno anni dalla prima richiesta.
La cinepresa entra discretamente nella pace e nello svolgersi tranquillo del vivere quotidiano in una dozzina di monasteri e conventi principalmente nel nord della Spagna. Ci sono, ad esempio, le comunità benedettine dei monasteri di Leyre(Navarra) e Valle de los Caídos (Madrid), delle monache cistercensi del Monastero di Las Huelgas (Burgos), dei monaci cistercensi del Monastero di Oseira (Orense), il Monastero degli Oblati di Cristo Sacerdote a Madrid, o la comunità dei Monaci Trappisti di San Pedro de Cardeña (Burgos), nonché gli eremiti camaldolesi di Yermo de Nuestra Señora de Herrera (Burgos). Il tutto incorniciato dalla bellezza architettonica dei monasteri, l’armonia dei loro chiostri e la grandiosità dei paesaggi naturali. Lì, entro il grembo delle mura, si incontrano i volti sereni di monaci, frati e suore che riflettono la bellezza di una vita vissuta in Dio. Qualcuno racconta della propria vocazione, dei momenti salienti, delle loro tappe. Ma tutto questo non è che la conseguenza di aver seguito l’Assoluto, di chi ha colto il brivido dello sguardo di Dio sopra la propria vita. E non è potuto più tornare indietro.
Il documentario è diviso in tre capitoli: Via, Verità e Vita, che offrono un rosario di esperienze sull’essenziale della vita contemplativa, ma anche della vita cristiana in generale. Il film illustra la gioia, la pace, l’intimità con Cristo, la fiducia nella sua provvidenza, la speranza, la certezza, l’amore, la gioia dei sacramenti, l’entusiasmo nel lavoro, il servizio agli altri, ma senza censurare la complessa esperienza della vita comunitaria, le ferite del passato che ancora trasudano, o il dolore della propria infedeltà. Come la storia di un frate francescano inglese che, dopo un’infanzia difficile, è diventato un affermato artista d’oltreoceano, ha sposato una cantante lirica e ha avuto una figlia. Ma alcuni eventi tragici hanno segnato per sempre la sua vita: il suicidio del fratello e poi del suocero prima, il divorzio dalla moglie dopo. Solo l’incontro con Cristo gli rivela quella bellezza che nella sua arte aveva sempre cercato. O la storia di un’anziana suora, ma ancora novizia, alla quale è stato diagnosticato un cancro in fase terminale. La sua reazione? La gioia, perché di lì a pochi mesi avrebbe incontrato faccia a faccia il suo Signore. O il caso di un giovane monaco che, dopo aver vissuto nelle tenebre del satanismo, ne è uscito fuori grazie alle preghiere della madre. Gioia e libertà, parole tra le più dimenticate nel linguaggio contemporaneo. Eppure non è possibile esprimere altrimenti la sensazione provata da questi uomini e donne. Ciò che lasciano queste interviste è un senso profondo e indescrivibile di gioia e di pace, di affidamento e di assenza di paura. Insomma, Libres è un film che è capace di riportare chiunque alla gioia dell’incontro cristiano.
La Spagna ha attualmente 725 monasteri, 66 maschili e 689 femminili, mentre nel 2017 erano 801, secondo i dati della Conferenza Episcopale Spagnola. Castilla y León è la comunità con il maggior numero di esse, con il 22% del totale, seguita da Andalusia con il 20% e Castilla-La Mancha con il 12%, secondo il calcolo effettuato dalla Fundación Declausura. La Spagna, paese che, allora come oggi, rimane culla della vita contemplativa.