Padre Paolo Dall’Oglio: Nessun corpo ritrovato. Smentita la notizia sul ritrovamento del corpo in Siria
Damasco – Il presunto ritrovamento del corpo di padre Paolo Dall’Oglio è una fake news. A smentire categoricamente la notizia, circolata nei giorni scorsi sui media italiani, è Jomana Salman, project manager del Syria Justice and Accountability Center (SJAC): «Non è stato recuperato alcun corpo nelle aree dove si presumeva fosse detenuto. La notizia è falsa», ha dichiarato ad AsiaNews.
Il gesuita romano, scomparso il 29 luglio 2013 mentre cercava di mediare con lo Stato Islamico per la liberazione di alcuni ostaggi, resta una delle migliaia di vittime del buco nero siriano. Secondo le Nazioni Unite, sono oltre 130mila i desaparecidos della guerra civile. E il lavoro per identificarli, avverte Salman, è lungo, costoso e pieno di ostacoli.
Il SJAC, attivo soprattutto nel nord-est siriano controllato dalle milizie curde, collabora con esperti forensi del Guatemala per analizzare i resti rinvenuti in decine di fosse comuni. Ma l’identificazione richiede testimonianze attendibili, riscontri visivi e almeno tre campioni di DNA per ciascun caso: un processo difficile in una Siria ancora frammentata e diffidente.
«Su padre Paolo – spiega Salman – abbiamo raccolto molte testimonianze, ma gran parte erano infondate. Siamo ancora nella fase preliminare delle indagini. Nessun corpo è stato trovato, nonostante le notizie circolate».
La diffusione di notizie infondate, soprattutto sui social, sta diventando un problema serio per i familiari dei desaparecidos, riaccendendo speranze spesso destinate a infrangersi. Le aspettative vengono deluse continuamente.
Il recente cambio di governo e l’ascesa di autorità islamiste alimentano incertezza e sospetti. Intanto, un nuovo meccanismo dell’ONU (l’IIMP) punta a centralizzare i dati sui dispersi. Ma la strada per la verità resta lunga.
E padre Paolo? Per ora resta nel silenzio di una verità che si fa attendere.