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Ritornare al cuore! Le Sacre Ceneri con papa Francesco

da | 15 Feb 2024 | Teologia

«Tornare al cuore, tornare alla verità»: è stato questo l’accorato appello di papa Francesco durante la sua omelia della Messa nella Imposizione delle Ceneri di ieri, mercoledì 14 febbraio, nella Basilica di Santa Sabina in Roma.

Le sue riflessioni riecheggiano di psicologia, di profonda interiorità; sembra che uno psicoterapeuta stia tracciando un cammino di guarigione a una propria o a un proprio cliente! Tuttavia, si tratta della via cristiana alla vita e alla bellezza, al compimento nella complessità dell’umano; la nostra fede lo sperimentiamo, nella misura in cui la lasciamo crescere in noi tiene sempre insieme: umanità, emozioni, bisogni, sentimenti, valori, ricerca della santità, carismi, limiti, fragilità, gioia e tristezze. Le parole di papa Francesco, nellincipit dell’attuale cammino quaresimale, lo hanno ben messo in evidenza; egli, a partire dalla Parola proposta dalla liturgia, ha invitato fortemente tutti i cristiani a scendere nella propria interiorità, a scavare nel proprio cuore per risorgere con Dio-Trinità-Amore: «Entra nel segreto: questo è l’invito che Gesù rivolge ad ognuno di noi all’inizio del cammino della Quaresima. Entrare nel segreto significa ritornare al cuore, come ammonisce il profeta Gioele (cfr Gl 2,12). Si tratta di un viaggio dall’esterno all’interno, perché tutto ciò che viviamo, anche la nostra relazione con Dio, non si riduca ad esteriorità, a una cornice senza quadro, a un rivestimento dell’anima, ma nasca da dentro e corrisponda ai movimenti del cuore, cioè ai nostri desideri, ai nostri pensieri, al nostro sentire, al nucleo sorgivo della nostra persona».

Il Santo Padre ha messo in evidenza con profondità di pensiero la realtà antropologica attuale, costituita di apparenza, superficialità; a discapito della verità e della bellezza della creatura umana desiderata, amata e salvata da Dio: «La Quaresima ci immerge in un bagno di purificazione e di spoliazione: vuole aiutarci a togliere ogni “trucco”, tutto ciò di cui ci rivestiamo per apparire adeguati, migliori di come siamo. Ritornare al cuore significa ritornare al nostro vero io e presentarlo così com’è, nudo e spoglio, davanti a Dio. Significa guardarci dentro e prendere coscienza di chi siamo davvero, togliendoci le maschere che spesso indossiamo, rallentando la corsa delle nostre frenesie, abbracciando la vita e la verità di noi stessi. La vita non è una recita, e la Quaresima ci invita a scendere dal palcoscenico della finzione, per tornare al cuore, alla verità di ciò che siamo». Il cammino indicato dal Vescovo di Roma è a guardarci in profondità, frantumando tutte quelle corazze che ci imprigionano nelle falsità e nell’effimero. La vita nuova che ne deriva dunque spinge verso l’altro-da-sé: «Se, nella cenere che siamo, arde il fuoco dell’amore di Dio, allora scopriamo che di questo amore siamo impastati e che all’amore siamo chiamati: amare i fratelli che abbiamo accanto, essere attenti agli altri, vivere la compassione, esercitare la misericordia, condividere ciò che siamo e ciò che abbiamo con chi è nel bisogno. Perciò l’elemosina, la preghiera e il digiuno non possono ridursi a pratiche esteriori, ma sono vie che ci riconducono al cuore, all’essenziale della vita cristiana. Ci fanno scoprire che siamo cenere amata da Dio e ci rendono capaci di spargere lo stesso amore sulle “ceneri” di tante situazioni quotidiane, perché in esse rinascano speranza, fiducia, gioia». In caso contrario, ci ricorda Francesco, rimaniamo impigliati nella superficiale rete del mondo virtuale, il quale non ci aiuta a edificare noi stessi nella verità: «Ascoltiamo allora, in questa Quaresima, la voce del Signore che non si stanca di ripeterci: entra nel segreto. Entra nel segreto, ritorna al cuore. È un invito salutare, per noi che spesso viviamo in superficie, che ci agitiamo per essere notati, che abbiamo sempre bisogno di essere ammirati e apprezzati. Senza accorgercene, ci ritroviamo a non avere più un luogo segreto in cui fermarci e custodire noi stessi, immersi in un mondo in cui tutto, anche le emozioni e i sentimenti più intimi, deve diventare “social” – ma come può essere sociale ciò che non sgorga dal cuore? –. Persino le esperienze più tragiche e dolorose rischiano di non avere un luogo segreto che le custodisca: tutto dev’essere esposto, ostentato, dato in pasto alla chiacchiera del momento. Ed ecco che il Signore ci dice: entra nel segreto, ritorna al centro di te stesso. Proprio lì, dove albergano anche tante paure, sensi di colpa e peccati, lì il Signore è disceso, è disceso per sanarti e purificarti. Entriamo nella nostra camera interiore: lì abita il Signore, la nostra fragilità è accolta e siamo amati senza condizioni. Ritorniamo, fratelli e sorelle. Ritorniamo a Dio con tutto il cuore».

Le riflessioni offerteci ieri da papa Francesco possono aiutarci a vivere in pienezza queste settimane di grazia appena iniziate; egli ci indica la via luminosa della risurrezione e della vita, incoraggiandoci: «Noi crediamo che il Signore ci ama, che il Signore mi ama? Fratelli e sorelle, non abbiamo paura di spogliarci dei rivestimenti mondani e di tornare al cuore, ritornare all’essenziale».

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