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Si vis pacem, para.. pacem. I vescovi europei al vertice del 26-27 giugno

da | 25 Giu 2025 | Vita ecclesiale

Mentre l’Unione Europea si prepara al Consiglio Europeo del 26–27 giugno 2025, con all’orizzonte le complesse trattative sul Quadro Finanziario Pluriennale post-2027, una voce fuori dal coro si leva con forza e profondità: quella della COMECE, la Commissione delle Conferenze Episcopali dell’UE. Con la pubblicazione del documento di riflessione “Il ruolo dell’Unione Europea in un mondo che cambia: dalla visione fondativa alla missione globale”, i vescovi cattolici europei lanciano un monito chiaro e accorato: l’Europa non può smarrire la sua anima.

In un tempo segnato dall’erosione del multilateralismo, dall’inasprirsi delle tensioni globali e dalla corsa al riarmo, COMECE richiama i leader dell’UE alla loro vocazione originaria. Non una semplice costruzione economica o un’alleanza di difesa, ma una comunità di popoli fondata sulla pace, la dignità umana, la solidarietà e la giustizia.

Un richiamo alla “fedeltà creativa” dei padri fondatori

Il tono del documento è insieme fermo e ispirato. I vescovi non chiedono un ritorno nostalgico al passato, ma una “fedeltà creativa” allo spirito di Schuman, De Gasperi e Adenauer: valori che sono spirituali prima che politici. In un’Europa che pare orientata a privilegiare competitività e sicurezza, il messaggio della COMECE è netto: la difesa della pace non può ridursi alla militarizzazione.

Per questo, il documento propone l’elaborazione di una “Strategia europea per la pace”, non come alternativa alla difesa, ma come quadro integrato di sicurezza umana, sviluppo e giustizia sociale. Una strategia che promuova il “triplice nesso” tra aiuto umanitario, cooperazione e pace, e che ricolleghi la bussola strategica dell’UE alla sua missione fondativa.

Tre pilastri per una missione globale: pace, allargamento, partenariati giusti

Il testo propone tre assi principali di riforma dell’azione esterna dell’UE:

  1. Difesa, Sicurezza e Pace:
    La COMECE chiede che le spese militari siano proporzionate e finalizzate alla sicurezza umana, non al rafforzamento industriale o al business bellico. Si sollecita un forte impegno per il disarmo, il controllo delle esportazioni di armi e l’elaborazione di linee guida etiche sull’uso di tecnologie difensive, compresa l’intelligenza artificiale. L’UE, affermano i vescovi, deve contribuire a una nuova architettura globale di pace, fondata su un’ONU più partecipativa ed efficace.
  2. Allargamento e Politica di Vicinato:
    L’Europa deve restare aperta, ma con rigore e giustizia. COMECE propone un processo di adesione centrato sul merito, graduale e giusto, rafforzando nel contempo la partecipazione dei cittadini e della società civile nei Paesi candidati. Si sottolinea anche l’urgenza di riforme interne dell’UE per garantire che un’Unione più ampia resti funzionale e democratica.
  3. Partenariati Internazionali e Commercio Etico:
    L’UE deve promuovere un’autonomia strategica “relazionale”, costruendo alleanze fondate su valori condivisi. Il commercio internazionale deve rispettare la dignità umana, i diritti dei lavoratori e la sostenibilità ambientale, integrando queste dimensioni in ogni accordo. Fondamentale resta l’obiettivo dello 0,7% del RNL in aiuti allo sviluppo, da non confondere con la spesa per la sicurezza.

Un appello politico e spirituale alla leadership europea

Il documento non è solo una riflessione tecnica. È un invito, quasi una preghiera, rivolto ai responsabili politici europei affinché riscoprano la dimensione vocazionale del governare: un servizio alla pace, al bene comune, alla giustizia sociale. Proprio nel contesto del Giubileo dei Governi celebrato dalla Chiesa dal 20 al 22 giugno 2025, la COMECE rilancia il ruolo spirituale della politica: discernimento, responsabilità e visione.

Non si tratta di sostituire i trattati con la morale, ma di ricordare che senza un’anima, l’Europa rischia di essere solo un mercato, non una comunità. COMECE, nel suo stile sobrio e profetico, invita l’Unione a scegliere se essere fortezza o ponte, mercato o comunità, potenza o progetto di pace.

Verso il Vertice di fine giugno: una scelta di identità

Il prossimo vertice del Consiglio Europeo sarà decisivo non solo per il bilancio dell’UE, ma per la sua identità futura. Accoglierà l’appello dei vescovi o imboccherà con decisione la strada della militarizzazione e della competizione globale? La scelta non è tecnica, è profondamente politica e teologica.

COMECE ha acceso una luce. Starà ai leader europei decidere se seguirla o ignorarla.

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