Periodico di informazione religiosa

Tornare al cuore. Il Concistoro Ordinario Pubblico

da | 8 Dic 2024 | Vita ecclesiale

«Tornare al cuore per rimettersi sulla stessa strada di Gesù, di questo abbiamo bisogno. […] Fare la strada di Gesù significa anzitutto ritornare a Lui e rimettere Lui al centro di tutto. Nella vita spirituale come in quella pastorale, rischiamo a volte di concentrarci sui contorni, dimenticando l’essenziale. Troppo spesso le cose secondarie prendono il posto di ciò che è necessario, le esteriorità prevalgono su quello che conta davvero, ci tuffiamo in attività che riteniamo urgenti, senza arrivare al cuore. E, invece, abbiamo sempre bisogno di ritornare al centro, di recuperare il fondamento, di spogliarci di ciò che è superfluo per rivestirci di Cristo (cfr Rm 13,14)». Papa Francesco ha tenuto l’omelia – sabato 7 dicembre, nella Basilica Vaticana –, in occasione del Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di nuovi Cardinali.

Il Pontefice ha affermato: «Gesù sta salendo verso Gerusalemme. La sua non è un’ascesa alla gloria di questo mondo, ma alla gloria di Dio, che comporta la discesa negli abissi della morte. Nella Città santa, infatti, Egli morirà sulla croce, per ridare la vita a noi. Eppure, Giacomo e Giovanni, che immaginano invece un destino diverso per il loro Maestro, avanzano la loro richiesta e gli chiedono due posti d’onore: “Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra” (Mc 10,37)»; il Pontefice continua, parafrasando il racconto evangelico: «Il Vangelo mette in luce questo drammatico contrasto: mentre Gesù sta facendo una strada faticosa e in salita che lo porterà al Calvario, i discepoli pensano alla strada spianata e in discesa del Messia vincitore. E non dobbiamo scandalizzarci di questo».

Il Vescovo di Roma ci propone una analisi esistenziale: «Questo può succedere anche a noi: che il nostro cuore perda la strada, lasciandosi abbagliare dal fascino del prestigio, dalla seduzione del potere, da un entusiasmo troppo umano per il nostro Signore. Per questo è importante guardarci dentro, metterci con umiltà davanti a Dio e con onestà davanti a noi stessi, e chiederci: dove sta andando il mio cuore? Dove sta andando il mio cuore oggi? In quale direzione si muove? Forse sto sbagliando strada?».

Bergoglio sottolinea: «Fare la strada di Gesù significa anche coltivare la passione dell’incontro. Gesù non fa mai la strada da solo; il suo legame con il Padre non lo isola dalle vicende e dal dolore del mondo. Al contrario, proprio per curare le ferite dell’uomo e alleggerire i pesi del suo cuore, per rimuovere i macigni del peccato e spezzare le catene della schiavitù, proprio per questo Egli è venuto. E, così, lungo la strada, il Signore incontra i volti delle persone segnate dalla sofferenza, si fa vicino a coloro che hanno perduto la speranza, solleva quanti sono caduti, guarisce chi è nella malattia. Le strade di Gesù sono popolate di volti e di storie e, mentre passa, Egli asciuga le lacrime di coloro che piangono».

Ai nuovi cardinali, il Papa ha detto, particolarmente: «L’avventura della strada, la gioia dell’incontro con gli altri, la cura verso i più fragili: questo deve animare il vostro servizio di cardinali. L’avventura della strada, la gioia dell’incontro con gli altri e la cura verso i più fragili. […] Fare la strada di Gesù significa, infine, essere costruttori di comunione e di unità. Mentre nel gruppo dei discepoli il tarlo della competizione distrugge l’unità, la strada che Gesù percorre lo porta sul Calvario. E sulla croce Egli compie la missione che gli è stata affidata: che nessuno vada perduto (cfr Gv 6,39), che venga finalmente abbattuto il muro dell’inimicizia (cfr Ef 2,14) e tutti possiamo scoprirci figli dello stesso Padre e fratelli tra di noi. Per questo, posando il suo sguardo su di voi, che provenite da storie e culture diverse e rappresentate la cattolicità della Chiesa, il Signore vi chiama a essere testimoni di fraternità, artigiani di comunione e costruttori di unità. Questa è la vostra missione!».

Francesco ha concluso la propria omelia, affermando: «Animati da questo spirito, cari Fratelli, voi farete la differenza; secondo le parole di Gesù che, parlando della competizione corrosiva di questo mondo, dice ai discepoli: “Tra voi però non è così” (Mc 10,43). Ed è come se dicesse: venite dietro a me, sulla mia strada, e sarete diversi; venite dietro a me e sarete un segno luminoso in una società ossessionata dall’apparenza e dalla ricerca dei primi posti. “Tra voi non sia così”, ripete Gesù: amatevi l’un l’altro con amore fraterno e siate servi gli uni degli altri, servi del Vangelo. Cari fratelli, sulla strada di Gesù, camminiamo insieme; e camminiamo con umiltà, camminiamo con stupore, camminiamo con gioia».

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