Siamo giunti alla IV Domenica del Tempo di Pasqua, e la sua liturgia ci fa meditare l’immagine di Gesù Buon Pastore. Papa Francesco ce lo ricorda – durante la consueta preghiera del Regina Caeli – affermando: «Questa domenica è dedicata a Gesù Buon Pastore».
Il Santo Padre ci invita a riflettere sul significato di questo attributo che il Signore fa suo: «In che senso, mi domando, il pastore dà la vita per le pecore? Essere pastore, specialmente al tempo di Cristo, non era solo un mestiere, era tutta una vita: non si trattava di avere un’occupazione a tempo, ma di condividere le intere giornate, e pure le nottate, con le pecore, di vivere – vorrei dire – in simbiosi con loro. Gesù infatti spiega di non essere un mercenario, a cui non importa delle pecore (cfr v. 13), ma colui che le conosce (cfr v. 14): Lui conosce le pecore. È così, Lui, il Signore, pastore di tutti noi, ci conosce, ognuno di noi, ci chiama per nome e, quando ci smarriamo, ci cerca finché ci ritrova (cfr Lc 15,4-5). Di più: Gesù non è solo un bravo pastore che condivide la vita del gregge; Gesù è il Buon Pastore, che per noi ha sacrificato la vita e, risorto, ci ha dato il suo Spirito».
Il Vescovo di Roma sottolinea, ulteriormente: «Ecco cosa vuole dirci il Signore con l’immagine del Buon Pastore: non solo che Lui è la guida, il Capo del gregge, ma soprattutto che pensa a ciascuno di noi, e ci pensa come all’amore della sua vita. Pensiamo a questo: io per Cristo sono importante, Lui mi pensa, sono insostituibile, valgo il prezzo infinito della sua vita. E questo non è un modo di dire: Lui ha dato veramente la vita per me, è morto e risorto per me. Perché? Perché mi ama e trova in me una bellezza che io spesso non vedo».
L’affetto di predilezione, di tenerezza che la Trinità nutre per ogni persona umana – desiderata, creata, redenta – diventa balsamo di vita per ogni ferita guarigione dal dolore, fonte di speranza per il cammino quotidiano; papa Francesco lo ribadisce: «Fratelli e sorelle, quante persone oggi si ritengono inadeguate o persino sbagliate! Quante volte si pensa che il nostro valore dipenda dagli obiettivi che riusciamo a raggiungere, dal successo agli occhi del mondo, dai giudizi degli altri! E quante volte si finisce per buttarsi via per cose da poco! Oggi Gesù ci dice che noi per Lui valiamo tanto e sempre. E allora, per ritrovare noi stessi, la prima cosa da fare è metterci alla sua presenza, lasciarci accogliere e sollevare dalle braccia amorevoli del nostro Buon Pastore».
Conseguentemente, le parole del Pontefice ci chiamano a una nuova responsabilità, verso Dio nostro Padre comune e verso noi stessi e la pace del nostro cuore: «Fratelli, sorelle, chiediamoci dunque: so trovare ogni giorno un momento per abbracciare la certezza che dà valore della mia vita? So trovare un momento di preghiera, di adorazione, di lode, per stare alla presenza di Cristo e lasciarmi accarezzare da Lui? Fratello, sorella, il Buon Pastore ci dice che se lo fai, riscoprirai il segreto della vita: ricorderai che Lui ha dato la vita per te, per me, per tutti noi. E che per Lui siamo tutti importanti, ognuno di noi e tutti».