Periodico di informazione religiosa

Dalle catene alla libertà. L’Angelus di papa Francesco

by | 29 Gen 2024 | Teologia

Papa Francesco, nella consueta preghiera domenicale dell’Angelus, ci ha fatto meditare sull’opera di Gesù, così come veniva presentata nel brano evangelico della liturgia di ieri: Egli «libera una persona posseduta da uno “spirito maligno” (cfr Mc 1,21-28), che la straziava e continuava a farla gridare (cfr vv. 23.26). Così fa il diavolo: vuole possedere per “incatenarci l’anima”. Incatenarci l’anima: questo vuole il diavolo. E noi dobbiamo stare attenti alle “catene” che ci soffocano la libertà. Perché il diavolo ti toglie la libertà, sempre».

Sono tante le cause che opprimono un armonioso esercizio della libertà; il Santo Padre ne elenca qualcuna, affermando: «Penso alle dipendenze, che rendono schiavi, sempre insoddisfatti, e divorano energie, beni e affetti; penso alle mode dominanti, che spingono a perfezionismi impossibili, al consumismo e all’edonismo, che mercificano le persone e ne guastano le relazioni. E altre catene: ci sono le tentazioni e i condizionamenti che minano l’autostima, la serenità e la capacità di scegliere e di amare la vita; un’altra catena: la paura, che fa guardare al futuro con pessimismo, e l’insofferenza, che getta la colpa sempre sugli altri; e poi c’è la catena molto brutta: l’idolatria del potere, che genera conflitti e ricorre ad armi che uccidono o si serve dell’ingiustizia economica e della manipolazione del pensiero. Tante catene ci sono nella nostra vita».

Francesco ha continuato, affermando il dono che Gesù Cristo è venuto a elargire, a vantaggio della persona umana di tutti i tempi; purché essa lo invochi, non lasciandosi tentare dal confronto con le forze del male: «Gesù è venuto a liberarci da tutte queste catene. E oggi, alla sfida del diavolo che gli grida: “Che vuoi […]? Sei venuto a rovinarci?” (v. 24), risponde: “Taci! Esci da lui!” (v. 25). Gesù ha il potere di cacciare via il diavolo. Gesù libera dal potere del male, e stiamo attenti: caccia via il diavolo ma non dialoga con lui! Mai Gesù ha dialogato con il diavolo; e quando è stato tentato nel deserto, le sue risposte erano parole della Bibbia, mai un dialogo. Fratelli e sorelle, con il diavolo non si dialoga! State attenti: con il diavolo non si dialoga, perché se tu ti metti a dialogare con lui, vince lui, sempre. State attenti». L’invito di Bergoglio nell’Angelus è all’insegna della fiducia in Gesù, del dialogo con Lui, della comunione trinitaria: «Il Signore, con la forza del suo Spirito, desidera ripetere anche oggi al maligno: “Vattene, lascia in pace quel cuore, non dividere il mondo, le famiglie, le comunità; lasciale vivere serene, perché vi fioriscano i frutti del mio Spirito, non i tuoi – così dice Gesù –, perché tra loro regnino l’amore, la gioia, la mitezza, e al posto di violenze e grida di odio ci siano libertà e pace”». Il Papa ci ha ricordato nell’Angelus  – in questa IV Domenica del Tempo Ordinario – che, quando è Dio il Signore della nostra vita, ognuna e ognuno può custodire la serenità e la pace di coloro che sono redenti per grazia e ripieni dello Spirito; e può portare frutto in opere sante per la salvezza universale.

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