L’Aquila. Si conclude domani, presso l’auditorium Benedetto XVI dell’ISSR Fides et Ratio, il Secondo Corso di preparazione al Matrimonio cristiano, organizzato dalla Vicaria Urbana per l’Anno Pastorale 2023-2024, che ha visto 21 coppie di futuri sposi, partecipare dal 12 aprile al 31 maggio, a sette incontri di formazione e di riflessione.
L’ultimo incontro, sarà una testimonianza di vita tenuta da Simona Andreoli e Cristiano Verziere, una coppia di sposi cristiani che dal 2010 hanno accolto la proposta delle comunità famiglia fondate da don Oreste Benzi e che a Pescara, in città, guidano una Casa Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, che ospita 5 figli naturali e 6 persone accolte (di cui tre disabili). I temi che verranno trattati saranno molteplici: I frutti del matrimonio con Dio al centro; Apertura alla vita; Educazione ai figli; Andare in senso inverso agli pseudo valori comuni, essere testimoni, essere ogni famiglia un faro per altre famiglie, in cui la vita quotidiana di Simona e Cristiano, potranno essere un’opportunità di riflessione sul modo concreto con cui vivere coraggiosamente non solo l’amore familiare, ma anche una scelta d’amore donata e condivisa con Dio e con i fratelli.
“Nel percorso di preparazione al matrimonio cristiano, oltre alla testimonianza di Simona e Cristiano, le coppie di futuri sposi che hanno partecipato al percorso organizzato dalla Vicaria Urbana, si sono incontrate per due incontri, sul Sacramento e Rito del Matrimonio, con Don Daniele Pinton, Vicario Urbano e Parroco di S. Marco evangelista; con la psicologa e psicoterapeuta Dott.ssa Maddalena Dufrusine, sul diventare coppia, dall’innamoramento all’amore e la comunicazione e la gestione dei conflitti nella coppia; con l’Arcivescovo Coadiutore dell’Aquila, Mons. Antonio D’Angelo sul Matrimonio Cristiano: Vocazione alla Santità; con Don Luigi Maria Epicoco, Parroco di S. Francesco di Paola, sul Matrimonio nella Sacra Scrittura e condon Stefano Pastorino, Direttore dell’Oratorio Salesiano dell’Aquila, sull’Educare in famiglia oggi”.
La crescente crisi di relazione nei rapporti tra le persone, ha indotto nel tempo a considerare superato il modello di famiglia e di matrimonio proposto dalla Sacra Scrittura, mentre invece è l’incapacità dell’uomo odierno di uscire da sé e farsi dono per l’altro la vera causa delle crisi di rapporti corretti nel matrimonio e nella famiglia.
In un momento storico nel quale la famiglia e il matrimonio sono in crescente debolezza nei mass media e nell’opinione pubblica, vivere un percorso di preparazione al matrimonio cristiano, per una coppia, oggi risulta certamente contro corrente.
L’attenzione pastorale della Chiesa per la famiglia e per il matrimonio è stata spesso oggetto d’incomprensioni da parte dell’opinione pubblica. In effetti, nel nostro tempo, una certa cultura diffusa e amplificata da potenti mezzi di comunicazione sociale sembra talora squalificare l’istituto matrimoniale e familiare, facendo emergere un più generale disegno di distruzione di quei saldi vincoli umani che sono alla base della società, omologandone e banalizzandone relazioni e significati.
Stiamo assistendo a un impoverimento della persona con un grave appannamento della verità e delle esigenze indelebili iscritte nel profondo del cuore di ciascun essere umano.
È proprio per queste ragioni che la Chiesa avverte come una priorità pastorale, anzi come una vera “urgenza” apostolica il suo impegno a difesa e promozione della famiglia. In questa nostra epoca – ripeteva Giovanni Paolo II – va annunciato e testimoniato con forza il Vangelo della vita, il vangelo della famiglia. Così facendo, la Chiesa cerca di adempiere alla sua missione di sempre al suo compito sempre attuale di proclamare il Vangelo.
La nuova evangelizzazione, tante volte ribadita dalla sollecitudine pastorale dei Sommi Pontefici da Paolo VI, a Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, sottolinea l’urgenza di annunciare il Vangelo, cioè la buona novella a tutti indistintamente, ed in particolare a tutti coloro che sono chiamati al matrimonio. Il carattere sacramentale del matrimonio sottolinea l’alleanza nuziale tra Dio e l’uomo, che si rende presente nel “consortio”, patto coniugale tra l’uomo e la donna aperto alla vita, grazie ad’una fecondità responsabile che comporta da entrambi il reciproco dono di sé.
Per i credenti, abbracciare lo stato di vita coniugale significa vivere il Sacramento del matrimonio anche come realtà “catechistica-educativa”, finalizzata ad una testimonianza di fede da parte della coppia all’interno della comunità ecclesiale. Le esigenze della carità e la manifestazione del dono ricevuto ed offerto, portano infatti ad una autentica testimonianza dei valori evangelici. Il contenuto specifico del Sacramento del matrimonio é dato dall’elevazione soprannaturale del patto coniugale e dell’amore coniugale a segno efficace della salvezza di Cristo.
Quindi il Sacramento del matrimonio, effondendo il dono dello Spirito che trasforma l’amore sponsale, diventa la legge nuova della coppia. La Grazia, mentre testimonia l’amore gratuito di Dio che si comunica agli sposi, ne sollecita la libera risposta di credenti che si esprima in un’esistenza conforme al dono ricevuto. La morale cristiana non è pertanto imposizione esteriore, ma esigenza della vita di Grazia, frutto dello Spirito.