Periodico di informazione religiosa

L’Avvento con Gregorio Magno. Mercoledì della prima settimana di Avvento

da | 6 Dic 2023 | Monasteria

L’Avvento con Gregorio Magno. 6 dicembre 2023,  primo mercoledì di Avvento.

Riconosciamoci per un momento nella folla dei poveri, dei malati e dei bisognosi delle letture. Isaia ci viene in aiuto, dischiudendoci l’immagine festosa di un banchetto di comunione e di vittoria. Il Re offre tre regali ai convitati: la sua presenza innanzitutto, perché alla sua mensa non lo vedremo più nel mistero, come in questo tempo, ma faccia a faccia. Poi l’annientamento della morte, che assumerà il sapore di una sazietà meravigliosa, in cui nessuno avrà più né fame né sete in eterno. Infine la consolazione che Dio stesso porterà, passando e asciugando amorevolmente le lacrime dei volti di ogni uomo e donna dal proprio dolore. Alla sua mensa anche Gesù accoglie e sazia con il suo pane le folle che lo stanno seguendo da giorni, perché non sentano altra dolcezza e altro amore, che in Lui.

Si è fatto carne, perché potessimo incontrarlo nella carne e riceverlo nella carne. Basilio di Cesarea si chiedeva: “che cosa è proprio di chi mangia il pane e bere il calice del Signore? Custodire la memoria incessante di Colui che è morto e risorto per noi“.

Vigilanti nell’attesa

L’attesa dei servi è ben descritta con queste parole: “affinché, quando il padrone al suo arrivo busserà, subito gli possano aprire” (Lc 12,36). Il Signore viene quando ormai è vicino il giudizio, bussa quando l’aggravarsi della malattia indica che la morte è imminente. Gli apriamo subito se lo accogliamo con amore. Stenta infatti ad aprire al giudice che bussa, chi ha paura di lasciare questa vita, e teme di sostenere lo sguardo di chi ben ricorda di avere disprezzato. Chi invece è sicuro della sua speranza e del suo operato, apre subito a colui che bussa, perché può sostenere la presenza del giudice con animo lieto; e, quando si avvicina il momento della morte, gode per la gloria del premio. Subito infatti si aggiunge: “Beati quei servi che il padrone, al suo arrivo, troverà in vigile attesa” (Le 12,37). Veglia chi, di fronte alla luce, tiene aperti gli occhi dell’anima; chi attua, nella vita, la verità creduta; chi allontana da sé le tenebre del torpore e della negligenza.

Dalle Omelie sui Vangeli XIII, 3

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