Periodico di informazione religiosa

Santo Stefano Protomartire della Chiesa. Angelus di papa Francesco

by | 27 Dic 2023 | Teologia

Nella festa liturgica di santo Stefano, Protomartire della Chiesa, l’Angelus di papa Francesco ci fa meditare sulla testimonianza di colui che ha donato, fino alla morte, la vita per il Vangelo di Gesù Cristo. Il giorno dopo il Natale del Signore, la liturgia ci fa celebrare la festa di questo uomo autentico, coraggioso: «Egli non può fare a meno di testimoniare ciò che ha di più prezioso: testimoniare la fede in Gesù, e questo scatena l’ira dei suoi avversari, che lo uccidono lapidandolo senza pietà».

Papa Francesco – nella sua riflessione – lo colloca, come fa prima il racconto degli Atti degli Apostoli, accanto alla figura di Saulo: «Pensiamo un momento a questa scena: Saulo e Stefano, il persecutore e il perseguitato. Tra loro sembra esserci un muro impenetrabile, duro come l’integralismo del giovane fariseo e come le pietre lanciate contro il condannato a morte. Eppure, al di là delle apparenze, c’è qualcosa di più forte che li unisce: attraverso la testimonianza di Stefano, infatti, già il Signore sta preparando nel cuore di Saulo, a sua insaputa, la conversione che lo porterà ad essere un grande Apostolo. Stefano, il suo servizio, la sua preghiera e la fede che annuncia, il suo coraggio e soprattutto il suo perdono in punto di morte, non sono vani. Si diceva, nei tempi delle persecuzioni – e anche oggi questo è giusto dirlo – “il sangue dei martiri seme di cristiani”. Sembrano concludersi nel nulla, ma in realtà il suo sacrificio lancia un seme che, correndo in direzione opposta ai sassi, si pianta, in modo nascosto, nel petto del suo peggiore rivale».

Che mistero grande che è la fede trinitaria e cristiana: due uomini – la cui provenienza è diametralmente opposta – vengono incontrati dalla grazia e resi collaboratori della redenzione universale. Tutta la storia mondana viene trasfigurata dalla misericordia divina e dall’azione dello Spirito; ogni dinamica viene orientata alla ricapitolazione nel Figlio di Dio (cfr. Ef 1,10). Ai cristiani viene chiesta – fino alla fine dei tempi – l’adesione al Vangelo, la testimonianza di vita, l’edificazione della civiltà dell’amore. Il Pontefice conclude, infatti, la propria riflessione con la seguente esortazione: «Chiediamoci, allora: mi interesso e prego per chi, in varie parti del mondo, ancora oggi soffre e muore per la fede? Tanti che sono assassinati per la fede. E a mia volta, cerco di testimoniare il Vangelo con coerenza, con mitezza e con fiducia? Credo che il seme del bene porterà frutto anche se non vedo risultati immediati?». Afferriamo, dunque, la speranza cristiana e la luce della fede; e seminiamo, nel nostro quotidiano, la carità divina, che sola cementifica il bene, la gioia e la pace.

 

©amanderson2 https://flic.kr/p/2oe7EtU

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