Periodico di informazione religiosa

Stupore e fedeltà L’Immacolata nell’Angelus di papa Francesco

da | 9 Dic 2023 | Teologia

Lo stupore e la fedeltà sono i due atteggiamenti che papa Francesco ha messo in evidenza durante la preghiera dellAngelus nella solennità della Immacolata Concezione della beata Vergine Maria nella Madonna, colei che è stata concepita senza peccato: «lo stupore per le opere di Dio e la fedeltà nelle cose semplici».

Il Vescovo di Roma ci presenta in questo giorno di festa questi due importanti aspetti, che hanno caratterizzato la vita di Maria; ella «si stupisce quando si sente chiamare “piena di grazia” – è umile la Madonna – cioè ricolma dell’amore di Dio. È un atteggiamento nobile: sapersi stupire di fronte ai doni del Signore, non darli mai per scontati, apprezzare il loro valore, gioire della fiducia e della tenerezza che essi portano con sé. Ed è anche importante testimoniare questo stupore davanti agli altri, parlando con umiltà dei doni di Dio, del bene ricevuto, e non solo dei problemi quotidiani. Essere più positivi. Possiamo chiederci: io so stupirmi per le opere di Dio? Mi capita qualche volta di provarne meraviglia e di condividerla con qualcuno? O sempre cerco le cose brutte, le cose tristi?»; la Madre di Dio testimonia una bella fedeltà nelle cose semplici e quotidiane: «È precisamente con la fedeltà quotidiana nel bene che la Madonna ha permesso al dono di Dio di crescere in lei; è così che si è allenata a rispondere al Signore, a dirgli “sì” con tutta la sua vita.

Allora ci chiediamo: io credo che l’importante, nelle situazioni di ogni giorno come nel cammino spirituale, è la fedeltà a Dio? E, se ci credo, trovo il tempo per leggere il Vangelo, per pregare, partecipare all’Eucaristia e ricevere il Perdono sacramentale, per fare qualche gesto concreto di servizio gratuito? Sono quelle piccole scelte di ogni giorno, scelte decisive per accogliere la presenza del Signore».

La liturgia di questo giorno solenne ci ha presentato due atteggiamenti, due realtà centrali della vita cristiana: lopera divina nella storia e verso tutti i suoi figli, e la libera risposta che la persona umana è chiamata a offrire.

I racconti creazionali ci riportano, infatti, la bellezza della vita paradisiaca, e la prima infedeltà da parte della persona creata, la sua prima disobbedienza, quella scarsa fiducia in Dio e nella sua Provvidenza. Eppure, anche di fronte al primo peccato, il Creatore custodisce la persona umana: non la distrugge; non la maledice, come nel caso del serpente (cfr. Gen 3,14-15) e del suolo (cfr. Gen3,17); pone dei «cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via allalbero della vita» (Gen 3,24).

Il racconto lucano di questa Solennità ci offre invece la testimonianza di una fede che è pronta ad accogliere la volontà di Dio, anche nellincertezza e nella croce; Maria, la «piena di grazia» (Lc 1,28) risponde allangelo Gabriele, consegnando tutta se stessa alleconomia redentiva: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38).

La nostra fede e la personale libertà di ognuno vengono interpellate, in questa liturgia, dallo Spirito e dalla grazia; affinché siano sempre pronte a rispondere a Dio, agli altri, alla storia, alle sfide e ai doni della vita.

Facciamo nostra la preghiera di papa Francesco: «Maria Immacolata ci aiuti a stupirci dei doni di Dio e a rispondervi con la fedele generosità di ogni giorno».

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