Periodico di informazione religiosa

Annunciazione del Signore. Il Tempo di Pasqua con Gregorio Magno

by | 8 Apr 2024 | Monasteria

Annunciazione del Signore

Annunciazione, festa del signore, festa della vergine Maria, inseparabile dalla festa dell’incarnazione. La sua celebrazione il 25 marzo è una meditazione sull’insondabile mistero della buona notizia del rinnovamento del genere umano, della venuta di Colui che nella sua tenerezza si è fatto carne, di Colui che la grandezza dei cieli non può contenere. È l’annuncio della gioia, del “gioisci” ininterrotto alla Vergine e dunque, attraverso di lei, a tutta la chiesa.

L’incarnazione del Verbo svela il grande mistero nascosto da tutta l’eternità: l’evento di Nazaret e il “sì” di Maria ne sono il segno ineffabile. Un mistero che supera ogni umana comprensione: il credente si imbeve di tale mistero e non cessa di meravigliarsi, né di glorificare Dio onnipotente e misericordioso. Gabriele reca la buona notizia della grazia, il figlio di Dio diviene figlio della Vergine, le realtà della terra si congiungono a quella del cielo, Adamo è rinnovato, Eva è liberato dalla tristezza e la dimora della nostra stessa sostanza, deificata da Colui che viene concepito, è divenuta tempio di Dio.

In questa fede anche noi possiamo essere a casa di Dio, pieni di grazia; anche noi possiamo sentirci dire: io ero con te ovunque andavi. L’angelo allora ripeterà per ciascuno le tre parole essenziali: si lieto, non temere, una vita sta per nascere anche in te.

Gregorio Magno, Omelie su Ezechiele II, 8, 9

Considera dunque, o uomo, come sei venuto alla vita e non dubiterai mai del come ritornerai in vita. Ma perché vuoi capire con la ragione come ritornerai in vita tu che ignori come ci sei venuto? Lascia alla potenza del tuo Creatore ciò che di te stesso non riesci a comprendere. È certo infatti che dal momento che tu sei stato fatto di terra e la terra è stata fatta dal nulla, tu sei stato creato dal nulla. Perciò non disperare della risurrezione della tua carne. Ma se con la ragione non riesci a capire la dinamica della risurrezione, considera quante cose non riesci a spiegare e delle quali tuttavia non dubiti.
Dimmi, ti prego, se sai dove giungono i limiti del mondo, dove poggiano i cardini della terra, gli abissi delle acque? […] È certo che sei stato creato di spirito e di fango, uno invisibile e l’altro visibile, uno sovrasensibile e l’altro sensibile. Ora, come ha potuto mescolarsi in te lo spirito e il fango e formarsi da elementi diversi una realtà non diversa, così da mescolarsi lo spirito e il fango con tale armonia che quando la carne è colpita, lo spirito si abbatte e quando lo spirito è afflitto, la carne si consuma? Ma forse non sei ancora in grado di analizzare te stesso. Tieni presente, ti prego, se puoi, come il Mar Rosso fu diviso dalla verga, come dalla durezza della roccia, percossa dalla verga, scaturì l’acqua, come la verga secca di Aronne fiorì, come la Vergine proveniente da quella stirpe concepì, come rimase vergine nel parto; come un morto da quattro giorni fu risuscitato per un ordine e uscì dal sepolcro con mani e piedi legati e che poi il Signore ordinò ai discepoli di scioglierlo, come il medesimo nostro Redentore, risorgendo veramente in carne ed ossa, entrò a porte chiuse dove si trovavano i discepoli.
Ecco, non sei in grado d’investigare queste cose e tuttavia credi. Perché dunque indagando e discutendo dubiti della gloria della risurrezione, tu che senza discutere hai accettato così grandi misteri?

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