Lunedì della seconda settimana di Quaresima
Misericordioso è chi ha un cuore sensibile. È chi si muove a compassione, chi cerca di aiutare chi è povero. È chi cerca di ascoltare e consolare chi è afflitto e nel dolore. Dio rinuncia a misurare, mettendo la misura delle nostre mani. L’ha semplicemente data a noi. È difficile concepire una generosità più grande di questa. Così la misericordia dovrebbe diventare il respiro del credente; solo nutrendosi di misericordia il cuore del fedele in Cristo può diventare una fonte che zampilla, fino a congiungersi con la vita eterna. Questa possibilità di diventare misericordiosi come misericordioso è il Padre non è un miraggio, è il grande dono del discepolato. Si potrebbe immaginare una notizia più bella di questa? Noi restiamo in cammino, ma abbiamo la speranza che alla fine sarà Dio a realizzare in noi, ciò che noi non saremmo mai in grado di fare. Perciò non smettiamo mai di tenere le mani aperte, in attesa che lui le riempi, permettendoci di traboccare del suo dono per parteciparne generosamente a tutti.
Gregorio Magno, Omelie su Ezechiele I, I, 18Vediamo come Dio, per educare gli uomini, sa temperare la sua collera con la dolcezza. Il popolo d’Israele aveva abbandonato il suo Creatore, e per questo era stato deportato e fatto prigioniero dal re di Babilonia. Ma ecco che insieme con il popolo viene deportato il profeta Ezechiele, che la grazia divina rese così bene accetto che per mezzo di lui predisse il futuro e si degnò consolare l’animo afflitto del popolo. Consideriamo dunque la grande arte della sovrana bontà: il Signore si adira con il suo popolo, ma la sua ira non è totale. Se non si fosse adirato non avrebbe consegnato il popolo alla schiavitù; se la sua ira fosse stata totale non avrebbe inviato i suoi eletti a condividerne la prigionia … O ineffabile tenerezza d’amore! Punisce i peccati e tuttavia protegge i peccatori. Si mostra adirato e tuttavia li difende dai nemici. Fa come la mamma, che si adira col suo bambino colpevole: lo riprende, lo rimprovera, lo batte; ma se lo vede andare verso un precipizio dove corre pericolo di morte, gli tende la mano e lo trattiene, e lei che adirata lo batteva come se non lo amasse, lo trattiene con tanto amore come se nella sua ira non l’avesse mai colpito.